Il piano industriale di viale Mazzini, approvato dal consiglio di amministrazione nel pomeriggio, dedica alle iniziative strategiche che intende mettere in campo risorse complessive pari a oltre 360 milioni e prevede razionalizzazioni e ottimizzazioni su appalti e immobili. Inalterato il costo del personale nel triennio
Ci sono gli investimenti e i risparmi, la cui combinazione secondo l’azienda dovrebbe portare al ritorno all’utile nel 2021. Il piano industriale della Rai, approvato dal consiglio di amministrazione nel pomeriggio, dedica alle iniziative strategiche che intende mettere in campo risorse complessive pari a oltre 360 milioni di cui una sessantina di milioni di euro per lo sviluppo dell’offerta digitale; poco di meno per il canale in inglese e il canale istituzionale; 40 milioni di euro per i documentari; e una cifra vicina ai 200 milioni di euro per lo sviluppo e l’adeguamento dell’infrastruttura tecnologica e immobiliare.
Allo stesso tempo, si prevedono risparmi grazie a razionalizzazioni e ottimizzazioni. In particolare, a quanto apprende l’Adnkronos, dalla razionalizzazione dell’organico dirigenziale si prevedono risparmi per 15 milioni di euro e dalle efficienze dovute al nuovo modello organizzativo content center, che ha cioè il proprio pilastro nei contenuti, si prevedono risparmi per 100 milioni di euro. Appalti, da un lato, e risorse artistiche e collaboratori, dall’altro: sarebbero questi due gli ambiti su cui il piano intende intervenire per ottimizzare i costi esterni.
In particolare, al capitolo ‘appalti’, il piano prevede che dall’ottimizzazione derivante dal migliore sfruttamento delle risorse interne, reso possibile dal nuovo assetto della Rai, si possa centrare un obiettivo di risparmio sul costo degli appalti fra i 3 e i 5 milioni di euro. Quanto al capitolo ‘risorse artistiche e collaboratori’, interventi volti a ottimizzare i contratti potrebbero comportare l’ottimizzazione del costo legato ai contratti di importo superiore ai 100mila euro di 4-5 milioni di euro. Inoltre, il piano punta a razionalizzare la presenza territoriale e a ottimizzare le risorse che si trovano nei vari asset immobiliari.
A tal fine, sempre stando a quanto apprende l’Adnkronos, prevede il capitolo ‘adattamento del patrimonio immobiliare’ con specifiche iniziative di qualificazione, valorizzazione delle sedi Rai e ottimizzazione della copertura immobiliare delle attività produttive Rai. Fra gli interventi di ottimizzazione degli spazi informativi sui canali generalisti il piano prevede la rimodulazione delle edizioni nelle fasce notturne attraverso la copertura degli spazi con la trasmissione in simulcast di Rainews 24. Tra i benefici individuati la riduzione delle maggiorazioni notturne e degli straordinari dei giornalisti oltre all’ottimizzazione delle squadre di produzione.
In questo modo, dopo una perdita di 20 milioni di euro nel 2019 e di 47 milioni nel 2020 (anno dei grandi eventi sportivi), nel conto economico consolidato di viale Mazzini l’obiettivo è raggiungere un risultato di esercizio di 10 milioni di euro nel 2021. Quanto al Mol (margine operativo lordo), si stima che passerà da 554 milioni nel 2019 a 637 milioni nel 2021. La stima dei ricavi esterni complessivi del Gruppo Rai è pari a circa 2,6 miliardi nel 2019, oltre 2,7 miliardi sia nel 2020 che nel 2021.
Di questi, si prevede che i ricavi da canone siano pari a circa 1,76 miliardi in ciascuno dei tre anni; i ricavi pubblicitari pari a 650 milioni nel 2019 e circa 700 milioni sia nel 2020 che nel 2021. Quanto ai costi complessivi esterni la stima è di circa 1 miliardo nel 2019, cento milioni di euro in più nel 2020, per poi tornare a 1 miliardo nel 2021. L’aumento nel 2020 è dovuto, stando al piano, ai grandi eventi sportivi che dovrebbero pesare per 140 milioni di euro, mentre nessuna significativa variazione nella stima del costo del personale che si aggira su 1 miliardo nell’interno triennio.