Nel giorno che dà il via ufficiale alle richieste del reddito di cittadinanza, all’apertura degli sportelli negli uffici postali e nei Caf non c’è stato l’enorme afflusso che era stato previsto. Da Roma e Napoli a Genova e Treviso, nessuna coda e poca gente. Sportelli un po’ più affollati a Firenze, seppur senza il temuto caos. La maggior parte delle persone si presenta per chiedere informazioni e forse è stato ascoltato il consiglio di Poste che ha suggerito di andare negli uffici “in ordine alfabetico” per fare domanda. Nel primo giorno, ha fatto sapere il ministero del Lavoro, agli uffici postali sono state presentate 35.653 domande per il reddito di cittadinanza e 8.492 sono arrivate online attraverso lo Spid. A registrare la maggiore affluenza, almeno agli uffici postali, sono state Campania, Lombardia e Sicilia, tutte oltre le 5mila istanze.

I Caf nel tardo pomeriggio hanno confermato che non c’è stato alcun assalto, solo “qualche raro caso di affollamento a Civitanova Marche, Cosenza, Siracusa e un numero importante di richieste a Milano e a Torino, particolarmente nei Caf dei quartieri periferici”. Alcune difficoltà si sono registrate nella prima mattinata sul sito dedicato: accedendo con le credenziali Spid compariva un messaggio di errore con impossibilità di proseguire alla procedura. Problemi risolti dalle ore 11. Il portale permette anche di scaricare e stampare i moduli per poi compilarli e presentarli al Caf o all’ufficio postale.

Intanto in audizione  alla Camera sul decretone il direttore generale dell’Inps, Gabriella Di Michele, ha fatto sapere che la consegna della carta per il reddito di cittadinanza avverrà “a partire dal giorno 19 aprile“, dopo che l’Inps avrà provveduto “a rendere disponibili i primi esiti istruttori e i flussi dispositivi a decorrere dal 15 aprile”. La fase di consegna, ha aggiunto, durerà presumibilmente “un paio di settimane”. Il reddito di cittadinanza “avrà un forte impatto sia sotto il profilo di politica economica che sulla ridistribuzione della ricchezza tra le famiglie per le quali ci di attende una riduzione della povertà e un aumento dell’inclusione sociale”,  ha sottolineato Di Michele, aggiungendo di attendersi anche un aumento del pil potenziale.

Rimane invece il nodo navigator. “Speriamo subito di trovare un accordo con le Regioni per delineare tutti i dettagli e per avviare la gestione del reddito”, ha sottolineato il nuovo presidente dell’Anpal, Domenico Parisi, in audizione sul decretone. Alla Camera aveva parlato martedì anche la coordinatrice della commissione Lavoro della Conferenza delle regioni, Cristina Grieco secondo cui l’immissione di 6mila navigator nelle amministrazioni locali potrebbe provocare “il caos negli uffici”. Il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, aveva quindi proposto di ridurre il numero del personale a 4.500 ma anche in questo caso sarebbe “un esercito di precari”, ha ribadito Grieco. Oggi a Rtl Di Maio ha però ritirato la proposta: “Voglio assumere 6mila persone a livello centrale come ministero e mandarle in tutte le regioni nei prossimi mesi per sopperire alle carenze dei centri per l’impiego mentre le regioni fanno i concorsi. Poi saranno assorbiti con concorso a livello regionale”. Il vicepremier definisce la questione dei navigator con le regioni “cruciale” e a suo avviso la “soluzione” è una “assunzione straordinaria da parte dell’Anpal“. Così “mandiamo i rinforzi alle Regioni. E mi sembra assurdo che molte Regioni che hanno passato il tempo in questi mesi a lamentarsi che nei centri per l’impiego c’è poco personale, ora che voglio mandarlo non vogliono. Ma – sottolinea ancora Di Maio – se dobbiamo aspettare il concorso ci vuole un anno“. Così “mentre loro ne assumono 4mila per concorso, io ne assumo 6mila provvisoriamente a livello centrale con una selezione veloce e poi si faranno i concorsi regionali anche per questi 6 mila e vedremo se saranno validi e potranno superare il concorso” stesso. Il vicepremier rimarca che “trovare una mediazione con le Regioni è nel mio interesse”. Ma “non vorrei si stesse trasformando in una battaglia politica“. “Coordinare le politiche attive è oggi la grande sfida del paese, è necessario arrivare alla definizione di un programma di lavoro comune con le Regioni che ci porti in tempi brevi adottare documento condiviso per un piano strategico nazionale che definisca le linee guida essenziali e il cronoprogramma per il rafforzamento dei centri per l’impiego”, anche attraverso la “nuova figura dei navigator”, ha ribadito Di Maio al question time alla Camera.

Il consigliere dell’Ufficio parlamentare di bilancio Alberto Zanardi in audizione ha ricordato che stando ai calcoli dell’Upb “a fronte di un beneficio medio pro capite di 2.171 euro annui, il 5,5 per cento dei percettori beneficia di un importo superiore a 6.000 euro annui, mentre per circa il 60 per cento dei percettori l’importo è inferiore a 3.000 euro annui. Per meno di un quarto dei percettori il beneficio è inferiore a 1.000 euro l’anno”. I poveri assoluti in Italia sono circa 5 milioni, di questi le persone che potrebbero ricevere il reddito di cittadinanza secondo i dati Upb sono il 71,4% pari a 3,6 milioni di individui. Quindi i restanti 1,4 milioni dovrebbero essere esclusi dalla norma

Roma – Niente code, poca gente e qualche richiesta di informazione: non c’è stato a Roma il temuto assalto agli uffici postali e ai Caf nel primo giorno utile per presentare le domande del reddito di cittadinanza. Da Torpignattara a Cinecittà fino a Centocelle, negli uffici postali e nei Caf della periferia della capitale le procedure sono filate lisce e non si sono verificati problemi particolari. I pochi che finora si sono presentati, soprattutto ai Caf, hanno ottenuto le informazioni necessarie sulla documentazione da presentare e si sono visti fissare un appuntamento per i prossimi giorni. Stessa situazione agli uffici postali dove chi aveva già fatto tutti i documenti necessari ha potuto presentare la domanda senza problemi.

Napoli – Niente file anche fuori agli uffici di Poste Italiane di Napoli all’orario di apertura. “Siano praticamente vuoti e invece ci aspettavamo il caos”, spiega un addetto. Più corposo, invece, il raggruppamento di persone nei Caf. “Ma noi potremo provvedere alla compilazione dei moduli per il reddito di cittadinanza tra un paio di giorni se non addirittura lunedì – spiega Ciro Guadagnino, titolare di un Caf nel quartiere Pianura – C’è stato poco tempo per organizzare e informare le sedi territoriali dei Caf e soprattutto preparare i programmi interni”.

Firenze – E’ iniziata con sportelli affollati, ma senza il temuto assalto, la prima giornata a Firenze per presentare domanda per il reddito di cittadinanza. Nonostante i timori della vigilia, Caf e Poste del capoluogo segnalano un’affluenza negli uffici sotto controllo che permette di svolgere le procedure regolarmente, senza problemi. Anche se la domanda per il sussidio può essere inoltrata anche online, in molti stamani a Firenze hanno preferito recarsi personalmente in un ufficio postale o in uno dei centri di assistenza fiscale. I tre sportelli Acli di Firenze sono pieni, ma non c’è caos. Situazione tranquilla anche nei Caf Cisl: i 19 sportelli di Firenze e provincia segnalano una situazione gestibile, dopo giorni di forte affluenza in cui le persone hanno fatto la fila per chiedere informazioni. Senza caos anche gli sportelli dei Caf Uil.

Palermo – A Palermo niente code oggi anche nello sportello Caf delle Acli di via Benedetto Castiglia, dove per presentare la richiesta per il reddito sono andate una decina di persone. “Non si sono registrate le file di persone che tutti si attendevano, anche perché c’è tempo per inoltrare le istanze – spiega Toni Costumati, dirigente Acli – . Le problematiche emergenti riguardano disoccupati, anche in età avanzata, che vivendo con i genitori pensionati i quali percepiscono la pensione, non possono accedere al reddito”. I Caf della Cisl in Sicilia hanno inoltrato all’Inps in totale 821 pratiche complete della documentazione: Palermo 317, Messina 116, Trapani 103, Caltanissetta 65, Catania e Siracusa 57, Ragusa 44, Enna 38, Agrigento 24.

Treviso – Le code e intoppi per la richiesta di documentazione non si sono verificate in Veneto. Secondo fonti dei principali sindacati ai centri Caf le presenzr agli sportelli, che erano stati rinforzati, sono minime se non inesistenti sia nei capoluoghi di provincia che nelle realtà minori. “Nessun assalto – dice Roberto Soncin della Cisl del Veneto – stiamo monitorando tutto il territorio regionale ma non ci risulta nulla di anormale rispetto agli altri giorni”.

Padova – In provincia di Padova la situazione è rimasta sotto controllo per tutta la giornata, senza code agli sportelli né altri episodi di rilievo. I Caf della Cgil hanno fissato 305 appuntamenti, quelli della Cisl 150 (di cui un centinaio in città) e hanno elaborato le prime 15 pratiche, accogliendo anche una domanda per la pensione di cittadinanza. Il dato degli uffici postali non è disponibile, ma il flusso è stato regolare e non si segnalano problemi.

Genova – Buona affluenza all’apertura degli sportelli a Genova, tanti in attesa ma l’avvio è stato morbido e senza code. Nel giorno in cui ci si aspettava una vera e propria corsa agli sportelli a Genova all’apertura degli uffici il Caf centrale della rete Cgil, in via Cairoli 14, ha raccolto 27 appuntamenti nei primi 2 minuti e mezzo. Quaranta gli operatori a disposizione, 10 in più assunti proprio per incrementare le forze con il maggior afflusso previsto nei prossimi mesi, gli accessi agli sportelli per gli operatori sono stati “fluidi”, tanto movimento ma senza file. Niente code anche per gli sportelli della rete di Cisl, 12 in tutto in città, dove dal centro alle periferie è iniziata la raccolta delle domande.

Bologna – Nessun assalto agli sportelli delle Poste di Bologna nel primo giorno del reddito di cittadinanza: in mattinata la situazione alla sede centrale di piazza Minghetti era di assoluta tranquillità. Anche a Bologna è stato affisso il cartello che prevede una divisione per iniziale del cognome da oggi a mercoledì prossimo. Qualche coda in più si è formata, invece, nei Caf di Cisl, Cgil e Acli, che già nei giorni scorsi avevano ricevute decine di richieste di informazioni.

Potenza – Nessuna coda né negli uffici postali né davanti ai centri di assistenza fiscale dei sindacati, stamani, a Potenza e a Matera, nel primo giorno utile per chiedere il reddito di cittadinanza. Gli uffici postali e i caf erano pronti – e temevano – file e resse di richiedenti che invece oggi non vi sono state. Al contrario, solo qualcuno che ha chiesto altre informazioni o ha portato alcuni documenti, insufficienti a considerare la pratica conclusa.

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