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Politica - 7 Marzo 2019
Ricostruzione, Regioni: “Meno burocrazia”. Crimi: “Alleggerire. Se solo procedure, non è vera lotta a corruzione”
“Bisogna abbattere qualche muro alzato in modo eccessivo a difesa della legalità, muri diventati talmente alti da impedire a chi vuol fare attività onestamente, perché nella aree terremotate non c’è tempo da perdere“. Sono le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Vito Crimi, con delega sulle aree colpite dal sisma, nel corso dell’iniziativa di Nomisma “Ripartire dopo il sisma del centro Italia“. Crimi ha replicato così alla richiesta fatta dalle Regioni di minore burocrazia e di procedure più veloci per accelerare sulla ricostruzione, rispetto alle norme attuali e a quanto previsto dal codice degli appalti.
Parole che il sottosegretario Crimi ha però voluto precisare, chiedendo ai giornalisti presenti di “non estrapolarle dal contesto”: “Se si tratta soltanto di procedure, ma niente sostanza, non è una vera lotta alla corruzione“, ha rivendicato. Crimi non ha però voluto aggiungere dettagli su quale sarà la direzione che intraprenderà il governo sul codice degli appalti, dopo la delega approvata in Consiglio dei ministri per la sua riscrittura o modifica. Un codice nato per contrastare la corruzione nelle piccole e grandi opere, ma poi preso di mira e additato dal governo giallo-verde come freno all’avvio dei cantieri.
“Non è di mia competenza, io sono pronto soltanto ad alcune misure, che vanno a toccare il codice, ma solo in relazione alla ricostruzione post sisma, in modo da accelerarla”, ha tagliato corto Crimi. Il sottosegretario si è però dissociato dal collega di governo, di sponda leghista, Armando Siri, secondo cui il “codice va cancellato e riscritto” e che in merito al ruolo futuro per l’Anac aveva spiegato che “per contrastare la corruzione serve buonsenso”. “Non basta il buonsenso, servono regole precise. Le procedure servono a tutelare chi deve assumere decisioni. Ma serve sostanza. Noi abbiamo fatto la legge anticorruzione che ha introdotto il Daspo e l’agente sotto copertura, più ci sono i controlli antimafia. Questi elementi ci consentono di accelerare alcune procedure”.