“Tav? Presumo che i 5 Stelle saranno schiacciati dalla Lega. Passerà il sì. E io sono favorevole, prima di essere deputato ero un progettista dei sistemi di rilevamento dell’alta velocità”. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, da Matteo Dall’Osso, il deputato passato dal M5s a Forza Italia dopo la bocciatura di un suo emendamento finalizzato a potenziare i fondi per i disabili.
E aggiunge: “Riguardo al Tav, anziché fare quell’analisi costi-benefici e dire tutte quelle balle, potevano chiedere a me. Tra le balle più grosse, ci sono i mancati introiti delle tasse sulla benzina contemplati nei costi dell’opera. Ma come? I 5 Stelle non erano per l’ambiente?”.
Dall’Osso spiega anche i motivi per cui ieri, prima del voto sul ddl sulla legittima difesa alla Camera, ha lasciato l’Aula, rivendicando la sua libertà di scelta nel gruppo di Forza Italia, sostenitore del provvedimento, e invitando al contempo i suoi ex colleghi penstastellati a seguirlo: “I venticinque deputati del M5s non hanno votato il ddl forse perché sono stati sospinti anche da quello che ho detto io. I 5 Stelle che invece hanno votato la legittima difesa lo hanno fatto per un ‘do ut des’ con la Lega, a cui si sono dovuti inchinare dopo che i leghisti gli hanno votato il reddito di cittadinanza. Rischiano i 5 Stelle che non hanno votato il provvedimento? In teoria sì, ma in pratica no, perché altrimenti cadrebbe il governo. Nel gruppo di Forza Italia hanno preso bene il fatto che io non abbia votato. Quando sono rientrato in Aula, tutti sono venuti a stringermi la mano e a farmi i complimenti”.
Nel finale, il parlamentare ribadisce le ragioni per cui ha lasciato il M5s: “Ancora oggi patisco, ancora sento nella carne l’abbandono del Movimento. Ma il M5s si è sputtanato per 300 euro a disabili al 100%. Gli elettori dei 5 Stelle non se la devono prendere con me, ma con loro. ‘Nessuno deve rimanere indietro’ vuol dire qualcosa, per loro invece nessuno deve rimanere indietro tranne i disabili”.