Polemica vivace a Otto e Mezzo (La7) tra il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, e il giornalista del Corriere della Sera, Massimo Franco, sul Tav.
Il notista del Corriere osserva: “La storia dell’analisi costi-benefici è solo un pretesto. Alcune settimane fa, quando Salvini in modo più deciso diceva che non voleva il Tav e non c’era ancora l’analisi costi-benefici, Di Maio si è limitato a dire che, finché c’era lui, il Tav non si sarebbe fatto”.
“Su questo siete tutti d’accordo”, commenta la conduttrice Lilli Gruber.
Ma Travaglio obietta: “No, io no”.
“E meno male” – replica Franco – “Altrimenti mi preoccuperei”.
“Anche io”, ribatte Travaglio.
“Bravo, fai bene”, risponde il giornalista del Corriere.
Il direttore del Fatto controbatte: “Quando vi piacciono gli scienziati e gli economisti, gli date ragione per dare degli ignoranti a chi governa. Poi quando chi governa consulta gli scienziati e gli economisti, che dicono il contrario di quello che volete voi, allora la scienza non conta più niente e conta la religione. Il Tav diventa un dio intoccabile, un totem, come nelle tribù sottosviluppate. Ma vi rendete conto? Ci sono degli esperti che dicono che buttiamo via 8 miliardi“.
Franco mormora a mo’ di mantra: “Noto un certo nervosismo”.
Travaglio continua: “Non c’è un solo esperto che sia riuscito a smontare quelle 80 pagine di analisi costi-benefici e voi continuate a dire che bisogna buttare 8 miliardi di soldi nostri, dei francesi e degli europei. E quello sarebbe un pretesto? Se avessero fatto l’analisi costi-benefici prima di fare il Mose, avremmo risparmiato tanti soldi”.
“Vedo un po’ di nervosismo”, ribadisce Franco.
“Io non sono affatto nervoso” – replica Travaglio – “Sono appassionato perché si parla di soldi miei e anche tuoi. Se tu hai piacere che li buttino nel cesso, io no. Io voglio che li amministrino bene”.
“Calma, calma”, commenta Franco.
“Io mi calmo quando mi pare e piace, non sei la mia maestrina”, risponde Travaglio.