CAPTAIN MARVEL di Anna Boden/Ryan Fleck. Con Brie Larson, Samuel L. Jackson, Jude Law. Usa 2019. Durata 124’. Voto 3,5/5 (DT)
1995. L’inquieta vita della guerriera Vers ad Hala nell’impero Kree. Sangue blu, superpotere dei pugni fotonici da allenare con l’ambiguo Yon-Rogg e le tracce di qualcosa del proprio passato che riaffiorano sfuocate e di continuo. Quando finirà catturata dai nemici mutaforma skrull, anche loro interessati all’analisi dei suoi ricordi, fuggirà cadendo sulla Terra nel 1995. Presto scoprirà di essere stata un pilota di un velivolo sperimentale a velocità della luce e che tra sparatorie, inseguimenti e l’incontro con una vecchia compagna di volo, dovrà rimettere ordine tra amici e nemici.
Finalmente uno spassoso e retrò cinecomic Marvel (ventunesimo capitolo della saga), vagamente vintage, con protagonista per la prima volta un’eroina, che comunica anche ai non iniziati grazie ad una scrittura chiara, ad una messa in scena action equilibrata nelle variabili tecniche e porzioni di tempo filmico, e a un’idea di divertimento smaccatamente scanzonata. L’ambientazione anni novanta poi, con le sue “anticaglie” (Blockbuster video, i collegamenti antidiluviani del web, le cabine del telefono) conferisce al racconto un’allure spiritosa e cinefila che in certi momenti è davvero irresistibile. Non manca, e non pesa come lezioncina, il cotè edificante socio-politico. La Larson è legnosetta sì, ma il personaggio grintoso e compatto non sembra richiedere troppe sfumature o moine. Consigliatissimo infine per gli amanti dei gatti.