IL COLPEVOLE – THE GUILTY di Gustav Möller. Con Jakob Cedergren. Danimarca 2018. Durata: 85’. Voto: 3,5/5 (AMP)
Il cinema e la sua potente forza evocativa. Di questo, e in estrema dose, si nutre famelicamente il thriller/Kammerspiel telefonico Il colpevole, opera seconda del trentenne svedese Gustav Möller, capace con una stanza, due corridoi e soprattutto in tempo reale di destare emozioni letteralmente immaginarie degne di un navigato maestro del brivido. Al centro è un caso di rapimento di una donna che chiama il numero di emergenza al cui centralino risponde Asger Holm, un ex poliziotto ora impiegato a detto call center che comprende al volo la gravità dei fatti. Trasgredendo regole ed orari, egli tenta disperatamente di mettere in salvo la vittima e scoprire il colpevole utilizzando solo il telefono, e facendosi dunque guidare dallo scambio vocale e dall’ascolto di indizi sonori che provengono dalla scena del crimine. Non dissimile linguisticamente dal “telefonico” Locke, rispetto al dramma con Tom Hardy nel ruolo di unico interprete offre un interessante lavoro sul genere, qui intersecato al thriller e al poliziesco, peraltro arricchito da un titolo ambiguo come The Guilty che rimbalza da oggetto a soggetto in una spirale di alternanze assai intrigante. Dotato di ogni elemento al posto giusto, e con un attore come lo svedese Jacob Cedergren di incontestabile bravura, il film di Möller presenta il tentativo di superamento della modalità radio-drammatica mettendo alla prova la capacità di coinvolgimento immaginifico-emozionale dello spettatore anche sul territorio della paura e della detection. Un tentativo che sembra riuscito a giudicare dai numerosi e prestigiosi premi del pubblico (fra cui Sundance, Torino…) che Il colpevole ha finora ricevuto.