COCAINE – WHITE BOY RICK di Yann Demange. Con Matthew McConaughey, Richie Merritt, Eddie Marsan. Usa 2018. Durata: 111’ Voto: 3/5 (DT)
Sobborghi di Detroit. Dal 1984 al 1987 le vicende del giovane bianco Rick Wershe Jr e di suo padre Richard, uno spiantato che vende armi di nascosto, al culmine della diffusione del crack e della guerra alla droga in città. Rick diventa informatore della polizia e si accoda a un gruppo di spavaldi giovani spacciatori afroamericani, ma in mancanza di alternative in un ambiente desolante (ha pure una sorella strafatta e tossica) comincia a spacciare privatamente anche lui. Il sistema di corruzione è però ben più esteso di quanto sembri e Rick diventerà l’agnello sacrificale beccandosi a 17 anni l’ergastolo. Un denso e antispettacolare dramma urbano disegnato sulla traiettoria padre-figlio e collocato in un abisso morale ed umano melmoso, senza sbocchi o redenzione. Merritt staziona forse fin troppo catatonico in scena, mentre McConaughey spiritato, sudato, unto e sovraeccitato attraversa tutto il film con la speranza inesausta di poter modificare il destino della propria famiglia (ci sono anche i nonni) e di un happy end impossibile. Demange (71) è regista attento, misurato, costante e poco incline al melodramma. Produce Darren Aronofsky. Distribuito senza grande convinzione da Sony Pictures.