Raffaele Santulli, fino a un mese fa responsabile della Gestione infrastrutture immobili e impianti di Atac, la società dei trasporti della Capitale, è divenuto da pochi giorni il nuovo direttore operativo dell’azienda dei rifiuti livornese. Dopo Lemmetti, Lanzalone, Giampaoletti e Serini, è il quinto manager pubblico "travasato" sull'asse Roma-Livorno. Potere al popolo: "Il bando casualmente prevedeva l’esperienza nel settore dei trasporti come requisito preferenziale"
Un altro movimento, l’ennesimo, di manager e dirigenti pubblici sull’asse Roma-Livorno. Stavolta nel senso contrario, però. Dalla Capitale, a spostarsi verso la città portuale toscana è Raffaele Santulli, fino a un mese fa responsabile della Gestione infrastrutture immobili e impianti di Atac, la società dei trasporti del Comune di Roma, divenuto da pochi giorni il nuovo direttore operativo di Aamps, l’azienda dei rifiuti livornese. Un incarico importante per Santulli, che a Roma è indagato dalla procura per disastro colposo – insieme ad altre tre persone – nell’ambito dell’inchiesta sul cedimento della scala mobile della stazione Repubblica della metro A, lo scorso 23 ottobre. Un atto dovuto, va detto, in attesa che il pm Francesco Dall’Olio riceva la perizia tecnica che, si spera, farà luce sulle reali responsabilità di ciascuno degli indagati.
Arrivato in Atac nel 2009, in contemporanea alla grande imbarcata di manager dell’era Alemanno, Santulli si è messo in aspettativa il 13 febbraio scorso, ottenendo il 28 febbraio la nomina ufficiale a direttore operativo di Aamps dal dg Paola Petrone. Una incarico che nella città toscana ha creato non pochi malumori. Valentina Barale, esponente locale di Potere al Popolo, contesta la procedura con la quale è stato individuato il manager: “Il bando casualmente prevedeva l’esperienza nel settore dei trasporti come requisito preferenziale – sottolinea Barale – per risolvere i problemi tragici del servizio di gestione dei rifiuti di Livorno”. Santulli, ingegnere meccanico – con un passato in Trenitalia – ha sempre svolto incarichi legati alla manutenzione e ai trasporti, anche se nel 2018 aveva frequentato un corso di formazione sulle responsabilità connesse alle deleghe e sub-deleghe in materia di sicurezza e ambiente.
Ma è ovviamente la continuità degli scambi fra Livorno e Roma ad alimentare la polemica politica. Gianni Lemmetti, Luca Lanzalone, Franco Giampaoletti, Fabio Serini. Alcuni dei protagonisti del concordato preventivo voluto per Aamps dal sindaco livornese, Filippo Nogarin, sono finiti alla corte di Virginia Raggi, tutti con competenze decisionali nella gestione delle società in house. Lo stesso Lemmetti, da assessore al Bilancio e Partecipate, ha “esportato” la soluzione del concordato anche per Atac.
“L’asse Livorno-Roma non si ferma – dice a Ilfattoquotidiano.it Marco Valiani, ex consigliere livornese del M5S, da tempo passato al gruppo Misto – come appare sempre più evidente la volontà dei vari Lemmetti e Lanzalone di smembrare le aziende pubbliche per svenderle al privato”. Intanto, dopo l’inchiesta de Ilfattoquotidiano.it sugli intrecci fra le inchieste sui conti Ama e sull’affare dello stadio e i progetti di Acea sui rifiuti in Commissione rifiuti alla Regione Lazio sarà audito il presidente del collegio sindacale di Ama, Mauro Lonardo, l’unico ad aver risposto alla convocazione del presidente Marco Cacciatore. Lemmetti e Giampaoletti, infatti, hanno declinato per “impegni già calendarizzati”.