“Ho già rifiutato delle offerte che avrebbero potuto portarmi molta più popolarità, come qualche reality di cui non farò il nome: semplicemente non credo siano delle cose nelle mie corde. Non voglio la fama a tutti i costi. Già la pubblicità mi ha molto oggettificato. Non è il massimo essere famoso solo come uomo oggetto, grazie a un bel culo", ha detto a FqMagazine
“Cosa le offro? Un caffè? Una centrifuga? …un succhino?”. Se siete in possesso di un televisore non potete non esservi imbattuti almeno una volta nella pubblicità di Idealista, il noto portale di annunci immobiliari che per lo spot ha scelto il volto (anzi, il lato b) di Brando Bertrand. Chi è? Classe 1997, milanese, appassionato di pianoforte e dell’antichità classica, è al terzo anno di Giurisprudenza. Da un po’ di tempo è entrato a far parte di un’agenzia di moda e quello di Idealista è stata il suo primo casting pubblicitario. Visto, preso e portato al successo. Questa sera sarà protagonista di una storia di C’è Posta per Te, forse interpellato da Luciana Littizzetto.
“L’idea di diventare famoso mi è sempre piaciuta, ma non mi aspettavo che la mia vita cambiasse con uno spot pubblicitario”, ci confida Brando Bertrand, in cui Bertrand non è un cognome d’arte ma il secondo nome in onore del filosofo Bertrand Russell (“Mi piace tenere il mio vero cognome il più segreto possibile”). Racconta: “Ho già rifiutato delle offerte che avrebbero potuto portarmi molta più popolarità, come qualche reality di cui non farò il nome: semplicemente non credo siano delle cose nelle mie corde. Non voglio la fama a tutti i costi. Già la pubblicità mi ha molto oggettificato. Non è il massimo essere famoso solo come uomo oggetto, grazie a un bel culo. Vorrei evitare di rappresentare il solito cliché del maschio con bei muscoli, preferirei diventare qualcuno anche per il mio cervello”.
La sua vita, comunque, è indubbiamente cambiata. “Ora le persone mi guardano con occhi diversi. Non vengono riconosciuto ogni due passi per strada, sia chiaro. Semmai mi riconoscono in palestra o nei locali”. Non solo: pur rimanendo single, sono in tanti a scrivergli sui social con proposte (più o meno) indecenti. “Mi scrivono tante ragazze e tantissimi ragazzi. La comunità LGBT si è molto appassionata devo dire (ride, ndr). Non mi infastidisce per nulla, anche se in privato mi scrivono pure delle robe oscene. Mi hanno addirittura proposto dei soldi per fare sesso. La proposta più assurda? Un tizio mi ha offerto una super vacanza tutta pagata in una località molto tropicale… per interagire con lui, immagino”.
Eppure Brando, bello e ambito da tutti, non è mai stato il figo di turno. Anzi, da adolescente era magrissimo e altissimo. “Il mio interesse per la palestra e lo sport (ha praticato anche canottaggio a livello agonistico, ndr) nasce dalla volontà di riscatto. Non sono mai stato bullizzato, però non sono neanche mai stato il maschio alpha o il bello della classe. Semmai ero quello più escluso. Infatti questa trasformazione è stata una sorpresa un po’ per tutti”. Grazie a tre anni di duro lavoro in palestra, Brando ha potuto costruire un fisico di tutto rispetto, che ora ha mostrato a tutta Italia. “Non considero la nudità volgare. Mia mamma insegna arte, sono cresciuto in una casa piena di statue greche e romane con il ‘gingilli’ al vento…”, ci spiega. In compenso il suo lato b è stato censurato durante il Festival di Sanremo e anche durante altri programmi. “Non mi stranisce la censura in sé. Se lo hanno fatto, è stato per non infastidire determinate fasce di pubblico. Piuttosto credo sia dovuto al fatto che l’Italia è un Paese un po’ bigotto”.
Il futuro? Più che l’attore, sogna di fare il pianista. “Mi piacerebbe fare qualcosa in cui io possa coniugare l’estetica all’etica. L’Italia è un Paese pieno di pregiudizi. Se sei figo e palestrato significa che sei per forza stupido, oppure se sei un artista o un pianista sei uno sfigato. Ecco, siccome io sono un grande appassionato di pianoforte, mi piacerebbe sfatare completamente questa scissione intellettuale. Si può essere palestrati e amare Chopin”.