“Il lavoro di psicologa in carrozzina mi rende importante, così riesco ad aiutare altri come me” –
Nata a Vignola, in provincia di Modena, Stefania Pedroni ha una distrofia muscolare dei cingoli e ha sempre desiderato aiutare gli altri. Si è laureata in psicologia e ha conseguito anche una specializzazione post laurea in psicoterapia a orientamento cognitivo comportamentale. Con queste qualità professionali Stefania, 42 anni, lavora in un reparto di malattie neuromuscolari all’interno di un team multidisciplinare del Centro Clinico Nemo di Milano. “Il lavoro mi dà un ruolo sociale, mi fa sentire importante. Nonostante le mie difficoltà posso avere una funzione utile per la comunità di riferimento e di sostegno anche a medici, operatori e famigliari dei pazienti. Spesso – dice Pedroni al Fattoquotidiano.it – utilizzo la tecnica della condivisione della mia esperienza di vita, mostrando quello che ho vissuto e quello che sto provando. Questo può essere vantaggioso per conoscere i rispettivi schemi interpersonali e disfunzionali, entrare in relazione in modo più sinergico. La mia professione agevola il vivere la mia malattia, mi fa sentire esattamente come gli altri, non diversa, non discriminata”.

È anche la sua patologia che le permette di offrire aspetti concreti ai pazienti neuromuscolari, essere più in sintonia con le loro problematiche. “Spesso in molti si sentono più compresi, mi scelgono, vogliono parlare con me perché sono una psicologa che vive in carrozzina, poi ci sono anche alcuni che preferiscono di no. Le principali difficoltà che riscontro nei pazienti – aggiunge Stefania – sono il non accettare la propria malattia, la paura della morte e le difficoltà di tipo relazionale”. Secondo Pedroni “visto che viviamo in un corpo che vede mutare di continuo i deficit muscolari, è importante riconoscere ed elaborare tutta una serie di emozioni. Laddove i pazienti faticano, lo psicologo può sostenere e accompagnare le persone. Non bisogna però correre il rischio di negare le emozioni più dolorose, ma darne un significato. Capirle per sconfiggerle”.

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Giornata per le malattie neuromuscolari. Laura, Ion, Stefania e tutti gli altri: così combattiamo e viviamo

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