Il 737 MAX-8 precipitato a 62 chilometri da Addis Abeba era stato consegnato a metà novembre scorso. A ottobre un aereo uguale della Lion Air si inabissò con 189 persone a bordo e la società costruttrice lanciò un'allerta sicurezza: dalle prime indagini emerge che un dispositivo automatico spinga il muso verso il basso ma i piloti non siano addestrati ad usarlo perché non è inserito nel manuale. Nel frattempo 5mila unità del 737 MAX-8 sono destinate a diverse compagnie tra cui American Airlines, United Airlines, Norwegian e FlyDubai
Era un aereo nuovo, consegnato all’Ethiopian Airlines a metà novembre scorso, il Boeing 737 MAX-8 con a bordo 157 persone, tra cui 8 italiani, che si è schiantato vicino alla città di Bishoftu, 62 chilometri a sud-est di Addis Abeba, da cui il volo ET 302 diretto a Nairobi era partito pochi minuti prima, alle 8.38 ora locale. Un aereo nuovo e un modello nuovo: il 737 MAX-8 fa parte della famiglia di aeromobili progettata dalla Boeing che punta a sostituire la precedente, 737 Next Generation. Ma proprio la società costruttrice appena 5 mesi fa lanciò un’allerta sicurezza, dopo l’incidente che a fine ottobre coinvolse un altro 737 MAX-8 della Lion Air, anche quello un aereo con soli pochi mesi di vita. Lo schianto in Indonesia causò la morte di 189 persone per un presunto difetto ad un sensore. I MAX-8 sono la quarta famiglia di Boeing 737 e a dicembre 2018 quella che è la casa costruttrice statunitense ha firmato ordini per un totale di 5mila unità. Il MAX-8 è stato ordinato da molte compagnie aeree tra cui American Airlines, United Airlines, Norwegian e FlyDubai.
I familiari di una delle vittime del disastro aereo del 29 ottobre in Indonesia, hanno deciso a metà novembre scorso di intentare una causa proprio nei confronti della Boeing. Secondo i legali, il colosso aeronautico con sede nell’Illinois non avrebbe istruito adeguatamente i piloti della Lion Air di un cambiamento nelle procedure di sicurezza del velivolo. Nei 737 MAX-8 è infatti presente un nuovo dispositivo automatico che abbassa il muso dell’aereo e accenna una picchiata in determinate situazioni per riprendere portanza o evitare uno stallo: il cosiddetto ‘auto-dive‘. “Prima dell’incidente la Boeing non ha avvertito in tempo utile la Lion Air o i suoi piloti delle condizioni di pericolo create dalla nuova funzione ‘auto-dive'”, si legge nel testo della causa legale, citata dalla Cnn. Recentemente la Lion Air si è unita a un gruppo di piloti americani che hanno protestato con la Boeing per non aver inserito nel manuale del 737 MAX-8 l’auto-dive automatico, impedendo così ai piloti di addestrarsi a farvi fronte.
La Boeing, scrive l’Adnkronos, ha emesso un warning su un software di controllo che potrebbe confondere i piloti e provocare una discesa ripida degli aerei. Intanto è ancora in corso l’investigazione per capire cosa sia successo all’aereo della Lion Air in Indonesia, precipitato 12 minuti dopo il decollo. Nel caso dell’incidente di questa mattina in Etiopia, la torre di controllo ha perso il contatto con il pilota appena 6 minuti dopo la partenza dall’aeroporto. Da un rapporto preliminare delle autorità indonesiane, il pilota del volo Lion Air ha avuto difficoltà a mantenere il controllo dell’aereo nei minuti precedenti allo schiante poiché il sistema di sicurezza automatico continuava a spingere il muso del velivolo verso il basso.
Il primo volo per un 737 MAX (MAX 8, immatricolato N8701Q e chiamato “Spirit of Renton”) è stato effettuato il 29 gennaio 2016, quasi 49 anni dopo il primo volo del 737-100, avvenuto il 9 aprile 1967. La più importante modifica è l’utilizzo dei più grandi ed efficienti motori CFM International LEAP-1B. Anche l’avionica viene leggermente modificata.