L'ex presidente dell'Alleanza è tornato in libertà la scorsa settimana e aveva fatto richiesta alla Corte distrettuale di Tokyo di prendere parte al suo ultimo consiglio d'amministrazione del Gruppo in qualità di membro: richiesta negata
Carlos Ghosn non parteciperà al Cda di Nissan-Mitsubishi-Renault atteso per domani. Il 64enne ex presidente dell’Alleanza franco-nipponica, infatti, dopo aver ottenuto martedì scorso la scarcerazione su cauzione – alla modica cifra di 1 miliardo di yen (circa 9 milioni di euro) e alla terza richiesta da novembre 2018 – aveva chiesto alla Corte distrettuale di Tokyo il consenso a prendere parte a quello che sarebbe stato il suo ultimo consiglio di amministrazione in qualità (ancora) di membro.
L’ultimo consiglio perché lo stesso amministratore delegato della casa francese del Gruppo, Thierry Bollorè, ha specificato che l’azienda non intende tenere ulteriormente Ghosn all’interno del board e che la decisione arriverà già nel prossimo meeting, con l’ingresso, al suo posto, del nuovo presidente di Renault Jean-Dominique Senard. Ghosn quindi si dovrà accontentare della libertà a stretto regime di sorveglianza che il suo nuovo difensore, Takashi Takano, gli ha fatto guadagnare la scorsa settimana, dopo 108 giorni di carcere per l’accusa di frode fiscale e altri illeciti finanziari, oltre a quella di aver sottostimato i suoi compensi dal 2010 al 2017.
Un’uscita di scena, quella dal centro di detenzione a nord-est di Tokyo, piuttosto sui generis e ideata dalla stessa nuova difesa del top manager per evitargli l’assalto della stampa: travestimento da operaio di una azienda di manutenzione ferroviaria, con tanto di cappellino e mascherina davanti alla bocca, oltre alla tuta. Una trovata che non pare essere piaciuta particolarmente alle ditte cui il suo travestimento faceva riferimento, tanto che i portavoce di queste avrebbero dichiarato di voler fare causa per cattiva pubblicità.
Per uscire dal carcere, però, non sono bastati un camuffamento e un miliardo di yen: la libertà accordata a Ghosn prevede infatti misure restrittive come il controllo delle comunicazioni online, un uso circostanziato di cellulare e computer personale, una videocamera che tiene sotto controllo costantemente la porta di ingresso della sua abitazione e infine il divieto di entrare in contatto con persone su cui si stanno svolgendo accertamenti finanziari, dirigenti Nissan compresi.