“Abbiamo la responsabilità di essere la prima forza politica italiana. Dopo il 26 maggio saremo riferimento a livello continentale”. Con queste parole Matteo Salvini ha parlato davanti ai suoi al Consiglio federale di Milano e poi ai giornalisti. Con lui anche il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. “Io e Giancarlo ogni giorno sorridiamo quando c’è qualche analista che vede divisioni nella Lega. C’è un equilibrio e una divisione dei poteri che fa solo del bene”, ha detto. Dal Carroccio hanno fatto sapere che resta la vicinanza con Marine Le Pen, ma sono continui i contatti con l’ungherese Viktor Orban (“Sarebbe una scelta folle del Ppe privarsi di un premier democraticamente eletto”, ha attaccato Salvini) oltre che i rapporti con l’Enf dell’austriaco Sebastien Kurz e i conservatori polacchi. Un lavoro di mediazione affidato al nuovo responsabile Esteri del partito, l’europarlamentare Marco Zanni, ex M5s da gennaio 2017 passato con il Carroccio in polemica con la linea “troppo morbida” dei 5 stelle sull’uscita dall’Euro. Il primo appuntamento è per metà aprile a Roma, quando ci sarà un primo evento con gli alleati
Da via Bellerio hanno inoltre reso noto che Alessandro Morelli, attuale deputato e presidente della Commissione Trasporti della Camera, invece sarà il responsabile per l’editoria. Luca Morisi, infine, è stato confermato responsabile per la comunicazione del partito. “E’ un grande onore per me ricevere la fiducia di Matteo Salvini e della Lega per un compito così importante”, ha commentato Zanni all’agenzia Adnkronos. “Continuerò a lavorare con la squadra di Bruxelles affinché la Lega guidi questo processo di cambiamento radicale in Europa che ci chiedono i cittadini. Siamo al lavoro per formare una grande alleanza con cui Salvini lancerà il guanto di sfida a chi ha portato Europa su orlo del baratro”.
Le elezioni del 26 maggio, ha ribadito Salvini, rimangono il primo obiettivo per la Lega. Perché permetterebbe ai leghisti di far pendere ulteriormente dalla propria parte l’ago della bilancia nell’alleanza di governo. Ma il Carroccio punta anche molto sulle amministrative e intende chiudere la partita delle candidature dei sindaci in settimana. “Abbiamo il 30%. Ci confronteremo a breve con gli amici del centrodestra, ma il 99% del lavoro è fatto”, ha assicurato il vicepremier lanciando una frecciatina più a Silvio Berlusconi che a Giorgia Meloni. Fra i temi sul tavolo a livello nazionale, a detta della Lega, c’è l’interesse a sbloccare i cantieri e le opere pubbliche “rivedendo il malefico codice degli appalti partorito da quei geni che ci hanno preceduto” (Salvini dixit), ma il nodo autonomia è uno dei primi da sciogliere. Tanto che dai governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, è arrivato l’appello a “un iter spedito” per l’approvazione dell’autonomia “auspicando il contributo costruttivo (ma rapido) del Parlamento”.
E non solo. Perché il ministro dell’Interno ha detto convinto: “Io sono molto più concentrato sulla legittima difesa che sul caso Diciotti”. Nel duello a distanza con i Cinquestelle, ancora, Salvini ha escluso che il presidente Giuseppe Conte possa mettere i bastoni fra le ruote per le Olimpiadi invernali 2026 dopo il via libera ai fondi per le Atp Finals di Torino della pentastellata Chiara Appendino. “Ci sarebbe un ritorno economico vero, senza analisi-costi benefici, di almeno un miliardo di euro”, ha detto il segretario, a cui interessa non scontentare, ovviamente, lombardi e veneti. E Giorgetti ha chiuso: “Credo che siamo in grande salute, diamo un contributo fondamentale a questo governo, di spinta e di responsabilità. Non siamo noi a creare problemi, anzi contribuiamo a risolverli. Punto”.