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“Will Smith non è abbastanza nero per fare quel personaggio”: l’attore travolto dalle polemiche

E non è questione da poco, come all’apparenza per noi europei potrebbe risultare. Perché, come spiega in un lungo articolo la Bbc, il “colourism”, ovvero la discriminazione razziale, sociale e culturale, che subisce la minoranza afroamericana dalla pelle più scura comporta l’idea che alle minoranze afroamericane dalla pelle più chiara siano concessi più privilegi professionali ed economici

di Davide Turrini

Will Smith è troppo poco nero per interpretare in un film il padre delle tenniste Serena e Venus Williams. Da giorni gli utenti social statunitensi non parlano d’altro. Da quando Variety ha annunciato che la star afroamericana indosserà i panni di Richard Williams, nel film King Richard, è tutto un rincorrersi di critiche e di suggerimenti per nomi di colleghi più in parte. Smith, infatti, secondo migliaia di commentatori online, peraltro tantissimi afroamericani, non è così nero da risultare credibile come interprete di quel ruolo. C’è chi vorrebbe Don Cheadle, chi Idris Elba, chi il pluripremiato agli Oscar, Mahershala Ali.

E non è questione da poco, come all’apparenza per noi europei potrebbe risultare. Perché, come spiega in un lungo articolo la Bbc, il “colourism”, ovvero la discriminazione razziale, sociale e culturale, che subisce la minoranza afroamericana dalla pelle più scura comporta l’idea che alle minoranze afroamericane dalla pelle più chiara siano concessi più privilegi professionali ed economici. Una teorizzazione precisa e strutturata che risale fino all’epoca della schiavitù nei campi di cotone di inizio Ottocento con i “più neri” a fare lavori più di fatica e quelli “meno neri” più utilizzati come domestici. L’esperta di media Bolu Babalova ha spiegato alla Bbc che sia in tv che nel cinema, ancora oggi nel 2019, gli attori di colore con la pelle più chiara sono più “accettati” in quanto la tonalità della loro pelle “è più vicina a quella dei bianchi”. “Uomini e donne dalla pelle scura vengono percepiti ancora come persone animalesche e sessualizzate”, ha spiegato la Babalova. Uno dei più recenti casi di critica in massa per una scelta di casting simile è avvenuta quando è stata scelta Zoe Saldana per interpretare la cantante Nina Simone, con tanto di colorazione della pelle più scura e una protesi al naso per renderlo più largo e schiacciato.

In mezzo a tutte queste proteste, però, manca un tassello: Will Smith non ha ancora confermato di aver accettato la parte. King Richard, tra l’altro, è il secondo script (è di Zach Baylin) della “black list 2018” di Hollywood, ovvero quei progetti/sceneggiatura che hanno raccolto pareri entusiastici da mezzo mondo produttivo ma che non hanno ancora trovato un vero produttore. Il film, che vede in produzione Tim e Trevor White (The Post, Wind River), avebbe al centro proprio la storia di Richard Williams e non delle sue due figlie campionesse di tennis. Il 77enne che sul finire degli anni ottanta, senza una vera e propria preparazione in materia, ideò di punto in bianco un metodo di allenamento per far diventare le sue due figlie piccole delle campionesse di tennis, è una figura eccessiva e chiacchierata, nonché vincente, che non poteva finire altro che in un biopic cinematografico. Serena ha poi vinto in solitaria 23 titoli del Grande Slam, e assieme a Venus altri 14.

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