L'ex direttore generale dell'Inps fino all'arrivo di Tito Boeri non ha chiarito però i motivi della rinuncia, annunciando solo di "non essere disponibile ad assumere alcun incarico". Il governo sarà quindi costretto a scegliere un terzo nome: prima di Nori era già stato scelto Francesco Verbaro, poi risultato incompatibile. Il presidente del Civ: "Tempo scaduto, il governo rispetti l'Istituto"
L’accordo tra M5s e Lega per la guida dell’Inps vacilla. Mauro Nori, candidato del Carroccio ad assumere il ruolo di sub commissario al fianco di Pasquale Tridico, candidato alla guida dell’Istituto di previdenza in quota Cinque Stelle, ha deciso di farsi da parte. L’annuncio è stato dato dallo stesso Nori.
Ma l’ex direttore generale dell’Inps fino all’arrivo di Tito Boeri, poi finito alla Corte dei conti, non ha chiarito però i motivi della rinuncia: “Ringrazio – afferma in una nota – tutte le persone che mi hanno manifestato la loro fiducia ma non sono disponibile ad assumere alcun incarico all’Inps. Auguro che l’Istituto riesca a superare brillantemente un periodo particolarmente difficile della sua lunga storia”.
In prima battuta, la maggioranza aveva indicato Francesco Verbaro come vice-Tridico, ma la sua nomina era risultata incompatibile e non venne mai controfirmata dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria. L’ex segretario generale del ministero del Lavoro ha infatti un vincolo di inconferibilità d’incarico perché ha una carica in Formatemp, fondo bilaterale per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione di cui sono soci Assolavoro e i sindacati.
Sul rinnovo del vertice Inps “il tempo è ormai scaduto”, sottolinea il presidente del Civ dell’Inps Guglielmo Loy che chiede al governo “rispetto” per l’Istituto, i suoi lavoratori e tutti gli operatori che hanno bisogno di interagire con l’Inps. “Il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps – ricorda – ha già espresso la preoccupazione per l’assenza di un legale rappresentante, ed oggi sottolinea come il tempo sia ormai scaduto”.
La nomina del commissario e di un suo vice, è opportuno ricordarlo, avverrà per un periodo transitorio in attesa del varo definitivo della nuova governance dell’Istituto che prevede il ritorno del consiglio d’amministrazione come stabilito dal decreto sul reddito di cittadinanza e quota 100 attualmente all’esame del Parlamento. Anche se con tutta probabilità il commissario assumerà poi la carica di presidente e il sub quella di vice presidente.