Roma, 21 dic. (Adnkronos) - Governo e maggioranza tagliano il traguardo del 2024 con una sostanziale tenuta di consensi e sentiment. Lo rileva il rapporto Human Index di fine anno realizzato per Adnkronos da Vis Factor, società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico, in collaborazione con l’istituto sondaggistico Emg.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, tra i leader politici registra il gradimento più alto degli italiani, mentre il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è in testa tra i colleghi di Governo ed è il leader che rispetto al 2023 cresce maggiormente.
Le intenzioni di voto fotografate tramite l’esclusivo Human Index - l’indicatore di convergenza, ideato da Vis Factor in collaborazione con Emg, che unisce e sintetizza i dati delle ricerche demoscopiche e quelli del web e social listening– mostrano una coalizione di centrodestra sostanzialmente in salute e non logorata dai due anni di Governo. Nel dettaglio Fratelli d’Italia si attesta al 28,7% delle preferenze (+1,2% rispetto al 2023), Forza Italia al 10% (+1,3% sul 2023), superando e staccando la Lega, che si attesta all’8,8% (-2,7% sul 2023).
Sul versante centrosinistra il Pd sale al 23,7% (+2,5% sul 2023), mentre perde fortemente consenso il Movimento 5 Stelle, al 10,5% (-5,4% sul 2023). Balzo importante per Sinistra italiana e Verdi che arrivano al 6,5% (+3,4% sul 2023). Non decollano invece i partiti dell’ex Terzo polo: Azione si ferma al 2,6% (-0,1% sul 2023) e Italia viva al 2,5% (+0,4% sul 2023).
Giorgia Meloni risulta la leader con il gradimento più alto degli italiani, chiudendo l’anno al 41,6%, con circa un punto percentuale in più rispetto al gradimento complessivo del Governo (40,5%). Al secondo posto Antonio Tajani con il 35,1%, come detto il leader che cresce di più rispetto al 2023, con un +4,5. A seguire Elly Schlein con il 31,9% (+1,9% sul 2023), Matteo Salvini con il 26,9% (-0,4% sul 2023). Chiude la top five Giuseppe Conte con il 26,3%, perdendo tre posizioni in classifica e il 4,4% rispetto al 2023.
Tajani, con il 35,1%, si conferma anche come il ministro con l’indice di gradimento più alto. A seguire i titolari della Difesa, Guido Crosetto, con il 33,9%; dell'Interno, Matteo Piantedosi, con il 31,1%; dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, con il 29,6%, della Giustizia Carlo Nordio, con il 29,4%.
Spostandosi sul territorio, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, guida la classifica anche nel 2024 con il 68,6%, precedendo i colleghi del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, con il 63,1%; e della Campania, Vincenzo De Luca, con il 56,4%, unico presidente di Regione del Sud presente nella top five e primo della coalizione di centrosinistra. Al quarto posto il governatore della Toscana Eugenio Giani, con il 55,7%, e infine quello della Liguria, Marco Bucci, con il 52,3%, che entra tra i primi cinque a distanza di pochi mesi dalla sua elezione.
Il rapporto Human index registra poi il volume delle conversazioni sui social nel 2024 rispetto ai temi legati alla politica, che risulta così ripartito: economia (24,2%), lavoro (19,5%), sanità (16,3%), ambiente (10,6%) e immigrazione (9,7%).
A raccogliere il sentiment negativo maggiore sono le preoccupazioni legate all’ambiente e ai disastri idrogeologici (71,7%), a seguire la sanità (69,2%), il lavoro (68,4%), l’immigrazione, (66,6%) e infine l’economia (54,6%).
“Giorgia Meloni, pur con una flessione non trascurabile nel gradimento generale suo e del Governo, supera indenne anche il secondo anno di governo e questo non era un dato scontato", afferma Tiberio Brunetti, fondatore di Vis Factor, commentando i dati del rapporto Human index di fine anno. "Questi risultati -spiega- sono la combinazione di tre elementi: innanzitutto il premier ha dato stabilità al Paese. In secondo luogo il Governo non ha commesso errori sostanziali. Infine non c’è un’opposizione coesa e incalzante".
"Forza Italia e, soprattutto, la guida di Tajani, con i toni moderati e le posizioni ferme, continuano a crescere, e anche questo non era un dato scontato, e compensano il calo di consensi di una Lega di cui non emerge una visione strategica di fondo. Ad oggi possiamo dire che non emerge un’alternativa politica forte alla maggioranza di centrodestra. Nonostante i passi in avanti compiuti da Elly Schlein e l’ottima performance di Sinistra italiana e Verdi, il tracollo del Movimento 5 Stelle e la perdita di gradimento di Giuseppe Conte, condizionano le sorti di un centrosinistra che sembra ancora lontano dal trovare una coesione forte e credibile".
"La sfida per il 2025 per Meloni, Governo e maggioranza -conclude Brunetti- è quella di dare un senso a questa legislatura, con provvedimenti forti e impattanti, che finora non sono emersi, soprattutto in termini di riduzione della pressione fiscale, dell’accrescimento dei salari e di maggiore efficienza della sanità pubblica, in particolare al sud Italia".
'ndrangheta
‘Ndrangheta, Asp Reggio Calabria sciolta da cdm: dai bilanci disastrati agli appalti senza gara e gli stipendi per i condannati
Al momento non sono noti i dettagli della relazione con la quale la prefettura il provvedimento ma non è un mistero che sulle scrivanie dei procuratori di Reggio Calabria, Palmi e Locri ci sono numerosi fascicoli aperti che puntano ad approfondire le disfunzioni che si trascinano da anni e che, nonostante tutti i commissariamenti, non sono mai state risolte
Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria per infiltrazioni della ‘ndrangheta, affidandone la gestione ad una Commissione straordinaria. La decisione è stata presa su proposta del prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, in base all’esito dell’accesso antimafia eseguito nei mesi scorsi. La commissione è composta da composta dal Giovanni Meloni, da Maria Carolina Ippolito e da Domenico Giordano. La decisione di sciogliere l’Asp di Reggio Calabria era nell’aria da settimane. Nei giorni scorsi, con la visita in Calabria del ministro della Salute Giulia Grillo, le voci di un imminente scioglimento si sono fatte più insistenti.
L’Azienda sanitaria provinciale era finita sotto la lente dell’antimafia nel luglio scorso quando la prefettura aveva inviato tre commissari per verificare tutti i documenti su gare, appalti e personale dipendente. D’altronde non è un mistero che sulle scrivanie dei procuratori di Reggio Calabria, Palmi e Locri ci sono numerosi fascicoli aperti che puntano ad approfondire le disfunzioni che si trascinano da anni e che, nonostante tutti i commissariamenti, non sono mai state risolte.
A cominciare dai bilanci con le uscite e le entrate dell’azienda che, da tempo non si riescono a ricostruire perché, per alcuni anni, manca proprio la contabilità dell’Ente. Questo avrebbe impedito ai vari dirigenti e commissari che si sono succeduti di apportare qualsiasi iniziativa di risanamento dell’Asp per quale non è possibile quantificare il “rosso” che, di certo, se si considerano i debiti pregressi è superiore ai 200 milioni di euro. Un recente studio di Crif Ratings ha descritto una situazione ancora peggiore con un patrimonio netto dell’Asp di Reggio che, negli ultimi 3 anni, risulta essere sempre negativo e la mole di debiti avrebbe superato i 420 milioni a fine 2017 (+40% rispetto al 2016).
Al momento non sono noti i dettagli della relazione con la quale la prefettura ha chiesto al Consiglio dei ministri lo scioglimento per infiltrazioni mafiose ma non è difficile immaginare che nel calderone siano finiti i cosiddetti “doppi e tripli pagamenti” di fatture a creditori che, consapevoli del caos contabile dell’Asp, ricorrevano a decreti ingiuntivi e pignoramenti relativi sempre agli stessi servizi che l’Azienda aveva già pagato. Quello che sarebbe certo, invece, è il riferimento nelle carte della prefettura di interferenze illecite nella gestione amministrativa dell’Ente e soprattutto gli appalti prorogati da anni, senza una gara pubblica, sempre alle stesse ditte in tutto il territorio reggino.
Molti di questi casi sono stati denunciati alla Procura dall’ex dg Giacomino Brancati che aveva segnalato anche i servizi non resi rispetto agli obiettivi assegnati dalla direzione generale. Sempre Brancati, inoltre, nel febbraio 2018 aveva denunciato alla Procura un’anomalia relativa agli stipendi che venivano erogati ad alcuni dipendenti che, negli anni, erano stati condannati per reati gravissimi, anche di mafia, e interdetti in perpetuo dai pubblici uffici. Si tratta di soggetti che da almeno 13 anni si trovavano addirittura in carcere e che, piuttosto che essere licenziati, ricevevano l’assegno regolarmente l’assegno familiare. Tra questi anche Alessandro Marcianò, il caposala dell’ospedale di Locri condannato all’ergastolo con l’accusa di essere stato il mandante dell’omicidio del vice presidente del Consiglio regionale Franco Fortugno ucciso a Locri il 16 ottobre del 2005.
Quando scoppiò il caso, il dg Brancati (oggi non più alla guida dell’Asp) commentò così: “Devo dire che l’azienda ha dato solo l’assegno alimentare, che per Marcianò, orientativamente, è pari a poco più di un anno. Un altro ha 5-6 mesi. Ma c’è un terzo che ha dieci anni. È possibile mai che in dieci anni nessuno si sia accorto di qualcosa?”. La verità è che era possibile così come pagare cooperative non accreditate per il servizio residenziale per i pazienti psichiatrici. Per questo, sotto inchiesta della Procura della Repubblica e con l’accusa di abuso d’ufficio, sono finite nove persone tra i vertici e i professionisti dell’Asp che dal 2014 ad oggi hanno occupato ruoli direzionali nel Dipartimento di salute mentale della Regione.
In una recente inchiesta antimafia, coordinata dalla Dda, inoltre, sono confluite le indagini di un procedimento penale che aveva visto coinvolta una società, di proprietà di due soggetti indagati per mafia, con riferimento “a fatti e circostanze inerenti acquisti di beni e servizi dell’Asl di Locri” poi confluita nell’Asp reggina. In sintesi, la società finita nell’inchiesta della Dda, risulta essere beneficiaria “di versamenti in contanti ed assegni, senza alcuna giustificazione commerciale” erogati da un soggetto “titolare di società distributrici di apparecchi elettromedicali, già tratto in arresto per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e alla frode in pubbliche forniture avvenute presso l’Asl di Locri”.
Non è escluso, infine, che nella relazione dei commissari potrebbero essere finite alcune intercettazioni tra massoni reggini inserite nel fascicolo di “Gotha”, il più importante processo che si sta celebrando contro la ‘ndrangheta reggina e, soprattutto, contro la “cabina di regia” costituita da un comitato d’affari di cui le cosche sono solo una delle componenti. Questo, probabilmente, è l’aspetto più inquietante perché nelle intercettazioni registrate nell’ambito dell’inchiesta “Mamma Santissima”, il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e i carabinieri del Ros hanno sentito due massoni (un grosso imprenditore di Reggio e un docente universitario di Roma) che, nel 2014, hanno cercato di avvicinare un senatore calabrese con l’obiettivo di “mantenere invariata la linea di condizionamento della citata Azienda Sanitaria”.
Secondo i carabinieri del Ros, l’imprenditore massone “si autocolloca al centro di un sistema di interessi e relazioni – è scritto nelle carte del Ros – creato per gestire a proprio vantaggio il settore sanitario reggino (che in ambito pubblico certamente costituisce la voce di bilancio più corposa). Tale controllo viene svolto tramite la politica al cui condizionamento si perviene creando le alleanze politiche e controllando il libero esercizio del voto”. Si tratta di un sistema che dallo stesso massone intercettato, viene definito un “giocattolo”, una “cosa non nota al mondo”, e quindi segreta, e che in concreto si traduce in “uno strumento bestiale”.
Nell’intercettazione si fa riferimento più volte al senatore che “è nelle commissioni dove fanno le leggi”, a un consigliere regionale del centrosinistra e a un consigliere comunale di Reggio del Pd. Se poi si considera che lo stesso massone, secondo i Ros si colloca “all’interno dell’associazione mafiosa” non c’è da stupirsi se la prefettura ha chiesto e ottenuto dal Consiglio dei ministri lo scioglimento per mafia dell’Azienda sanitaria locale di Reggio Calabria.
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Roma, 21 dic. (Adnkronos) - “La Camera ha approvato ieri la terza legge di Bilancio del Governo Meloni. Con senso di responsabilità e coerenza proseguiamo nella strada intrapresa che ha già portato a far riaccendere i motori della nostra Nazione. Sosteniamo famiglie e imprese che assumono, rendiamo strutturale il taglio del cuneo fiscale, investiamo più risorse sulla sanità, senza dimenticare la fondamentale tenuta dei conti pubblici. Continuiamo a lavorare per il bene dell’Italia e i risultati lo dimostrano. Lo spread crolla e cresce la fiducia dei cittadini. Andiamo avanti così a testa alta”. Così il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Augusta Montaruli.
Berlino, 21 dic. (Adnkronos/Afp) - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato a Magdeburgo, dove ha visitato il luogo dell'attentato di ieri sera contro un affollato mercatino di Natale, in cui sono morte 4 persone. Scholz è stato raggiunto da numerosi politici nazionali e regionali, tutti vestiti di nero, che hanno deposto dei fiori fuori dalla chiesa principale.
Roma, 21 dic. (Adnkronos) - "Ha vinto la giustizia e il buonsenso. L’assoluzione piena di Matteo Salvini nel processo Open Arms, con la formula ‘il fatto non sussiste’, certifica l’infondatezza delle accuse mosse contro di lui, restituendo piena dignità e correttezza alle decisioni prese nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali, in qualità di ministro dell’Interno, e confermando l’integrità delle azioni intraprese a tutela del Paese e della sicurezza nazionale". Lo afferma il sottosegretario all’Economia, Sandra Savino.
Roma, 21 dic. (Adnkronos) - “Nell’esame della legge di Bilancio il Governo ha accolto un ordine del giorno di Mara Carfagna con cui si impegna a valutare l'opportunità di introdurre un ‘buono scuola’ a favore delle famiglie che scelgono per i propri figli una istituzione scolastica paritaria. È un segnale importante, su una misura di assoluto buonsenso, ricordando che le scuole paritarie svolgono a tutti gli effetti un servizio pubblico e che in alcuni contesti rappresentano l’unica possibilità educativa presente sul territorio. Evitarne la chiusura è quindi interesse di tutti. Allo stesso tempo è giusto e doveroso garantire la libertà di scelta educativa, aiutando anche le famiglie che scelgono la scuola paritaria ad affrontare le rette scolastiche e le altre spese relative all’educazione dei figli. Chi grida allo scandalo fa solo demagogia”. Lo dichiara Maurizio Lupi, presidente di Noi moderati.
Tel Aviv, 21 dic. (Adnkronos) - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato al Wall Street Journal che non firmerà un accordo per la liberazione degli ostaggi con Hamas che porrà fine alla guerra. "Non accetterò di porre fine alla guerra prima di aver rimosso Hamas", ha detto Netanyahu. "Non li lasceremo al potere a Gaza, a circa 50 chilometri da Tel Aviv. Non accadrà".
Ramallah, 21 dic. (Adnkronos) - Il ministero della Salute palestinese ha reso noto che un bambino è stato ucciso da una mina di terra lasciata dalle forze israeliane in Cisgiordania. Il ministero ha aggiunto il bambino, di sette anni, è stato ucciso nella zona di Rashaida, a sud-est di Betlemme.
Roma, 21 dic. (Adnkronos) - Governo e maggioranza tagliano il traguardo del 2024 con una sostanziale tenuta di consensi e sentiment. Lo rileva il rapporto Human Index di fine anno realizzato per Adnkronos da Vis Factor, società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico, in collaborazione con l’istituto sondaggistico Emg.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, tra i leader politici registra il gradimento più alto degli italiani, mentre il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è in testa tra i colleghi di Governo ed è il leader che rispetto al 2023 cresce maggiormente.
Le intenzioni di voto fotografate tramite l’esclusivo Human Index - l’indicatore di convergenza, ideato da Vis Factor in collaborazione con Emg, che unisce e sintetizza i dati delle ricerche demoscopiche e quelli del web e social listening– mostrano una coalizione di centrodestra sostanzialmente in salute e non logorata dai due anni di Governo. Nel dettaglio Fratelli d’Italia si attesta al 28,7% delle preferenze (+1,2% rispetto al 2023), Forza Italia al 10% (+1,3% sul 2023), superando e staccando la Lega, che si attesta all’8,8% (-2,7% sul 2023).
Sul versante centrosinistra il Pd sale al 23,7% (+2,5% sul 2023), mentre perde fortemente consenso il Movimento 5 Stelle, al 10,5% (-5,4% sul 2023). Balzo importante per Sinistra italiana e Verdi che arrivano al 6,5% (+3,4% sul 2023). Non decollano invece i partiti dell’ex Terzo polo: Azione si ferma al 2,6% (-0,1% sul 2023) e Italia viva al 2,5% (+0,4% sul 2023).
Giorgia Meloni risulta la leader con il gradimento più alto degli italiani, chiudendo l’anno al 41,6%, con circa un punto percentuale in più rispetto al gradimento complessivo del Governo (40,5%). Al secondo posto Antonio Tajani con il 35,1%, come detto il leader che cresce di più rispetto al 2023, con un +4,5. A seguire Elly Schlein con il 31,9% (+1,9% sul 2023), Matteo Salvini con il 26,9% (-0,4% sul 2023). Chiude la top five Giuseppe Conte con il 26,3%, perdendo tre posizioni in classifica e il 4,4% rispetto al 2023.
Tajani, con il 35,1%, si conferma anche come il ministro con l’indice di gradimento più alto. A seguire i titolari della Difesa, Guido Crosetto, con il 33,9%; dell'Interno, Matteo Piantedosi, con il 31,1%; dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, con il 29,6%, della Giustizia Carlo Nordio, con il 29,4%.
Spostandosi sul territorio, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, guida la classifica anche nel 2024 con il 68,6%, precedendo i colleghi del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, con il 63,1%; e della Campania, Vincenzo De Luca, con il 56,4%, unico presidente di Regione del Sud presente nella top five e primo della coalizione di centrosinistra. Al quarto posto il governatore della Toscana Eugenio Giani, con il 55,7%, e infine quello della Liguria, Marco Bucci, con il 52,3%, che entra tra i primi cinque a distanza di pochi mesi dalla sua elezione.
Il rapporto Human index registra poi il volume delle conversazioni sui social nel 2024 rispetto ai temi legati alla politica, che risulta così ripartito: economia (24,2%), lavoro (19,5%), sanità (16,3%), ambiente (10,6%) e immigrazione (9,7%).
A raccogliere il sentiment negativo maggiore sono le preoccupazioni legate all’ambiente e ai disastri idrogeologici (71,7%), a seguire la sanità (69,2%), il lavoro (68,4%), l’immigrazione, (66,6%) e infine l’economia (54,6%).
“Giorgia Meloni, pur con una flessione non trascurabile nel gradimento generale suo e del Governo, supera indenne anche il secondo anno di governo e questo non era un dato scontato", afferma Tiberio Brunetti, fondatore di Vis Factor, commentando i dati del rapporto Human index di fine anno. "Questi risultati -spiega- sono la combinazione di tre elementi: innanzitutto il premier ha dato stabilità al Paese. In secondo luogo il Governo non ha commesso errori sostanziali. Infine non c’è un’opposizione coesa e incalzante".
"Forza Italia e, soprattutto, la guida di Tajani, con i toni moderati e le posizioni ferme, continuano a crescere, e anche questo non era un dato scontato, e compensano il calo di consensi di una Lega di cui non emerge una visione strategica di fondo. Ad oggi possiamo dire che non emerge un’alternativa politica forte alla maggioranza di centrodestra. Nonostante i passi in avanti compiuti da Elly Schlein e l’ottima performance di Sinistra italiana e Verdi, il tracollo del Movimento 5 Stelle e la perdita di gradimento di Giuseppe Conte, condizionano le sorti di un centrosinistra che sembra ancora lontano dal trovare una coesione forte e credibile".
"La sfida per il 2025 per Meloni, Governo e maggioranza -conclude Brunetti- è quella di dare un senso a questa legislatura, con provvedimenti forti e impattanti, che finora non sono emersi, soprattutto in termini di riduzione della pressione fiscale, dell’accrescimento dei salari e di maggiore efficienza della sanità pubblica, in particolare al sud Italia".