Una nuova condanna colpisce uno degli uomini più vicini a Donald Trump durante la corsa alla Casa Bianca. Paul Manafort, ex responsabile della campagna elettorale del miliardario newyorkese, è stato condannato ad altri 43 mesi di carcere per alcuni capi di accusa mossi dal procuratore speciale Robert Mueller, tra cui quello di cospirazione. La scorsa settimana era stato condannato a 3 anni e 11 mesi per frode fiscale e bancaria. La condanna riguarda in particolare il reato di cospirazione, in riferimento ai milioni di dollari che Manafort ha ammesso di voler nascondere e guadagnati come ‘oscuro’ lobbista per alcuni politici ucraini legati all’ex governo filo-russo. Manafort ha anche ammesso di aver tentato di manipolare e compromettere alcune delle testimonianze dopo essere stato incriminato.
“Mi dispiace per quello che ho fatto”, ha affermato davanti al giudice federale prima di ascoltare il verdetto. “Compirò 70 anni fra qualche settimana, mia moglie ne ha 68 e ha bisogno di me, come io ho bisogno di lei. Vi chiedo di valutare questo, non divideteci”, ha aggiunto l’ex fedelissimo di Trump nell’ultimo tentativo di limitare la pena. Ora Manafort dovrà stare in carcere complessivamente 7 anni e sei mesi. Il presidente Trump ha più volte ipotizzato il ricorso alla grazia.
Ma sull’ex capo della campagna di Trump piomba una nuova tegola. Un giudice di Manhattan ha spiccato contro di lui ben 16 capi di accusa. Tra i reati contestati quello di frode nel campo dei mutui ipotecari ai danni dello stato di New York. Nel caso venisse condannato Manafort dovrebbe quindi scontare il carcere anche nel caso che il presidente americano gli conceda la grazia per i reati federali commessi.
Le nuove accuse sono il frutto delle indagini secondo cui Manafort sarebbe responsabile di aver messo in piedi un piano per falsificare i registri contabili e ottenere così milioni di dollari in prestiti. Tali indagini ebbero inizio nel 2017, quando la procura di Manhattan cominciò a esaminare alcuni prestiti ricevuti dall’ex braccio destro di Trump da parte di due banche.