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Politica - 14 Marzo 2019
Migranti, il richiamo della Cei: “Errore criminalizzarli”. E sulle autonomie: “No grimaldello per scardinare casa comune”
“Sul fronte interno dobbiamo stare attenti a non criminalizzare i migranti: non serve a nessuno costruire il nemico, alimentando xenofobia e razzismo, invece di fare la nostra parte in favore di questi fratelli”. A rivendicarlo è il segretario della Conferenza episcopale italiana (Cei), monsignor Stefano Russo, alla presentazione dell’ultimo numero di Limes nella cornice del Palazzo del Vicariato, a Roma. Accanto a lui il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti, che ha replicato rivendicando quanto fatto dal governo sul tema della gestione dei flussi migratori. Ma non è stato l’unico tema di divisione tra i due ospiti. Perché anche sulle autonomie regionali, non è mancato l’affondo del vescovo di Fabriano-Matelica Stefano Russo: “Non può risolversi, se non a prezzo di erodere la radice della nazione, nel festival dei particolarismi, nel frazionamento o nel separatismo. Come Chiesa siamo a favore delle autonomie, ma in un quadro in cui non siano un grimaldello per scardinare la casa comune”. Giorgetti ha incassato, ma rilanciato l’azione del governo: “Il principale obiettivo della Lega era la riduzione delle tasse, quello del M5s il reddito garantito. Un dualismo economico diventato dualismo politico. Ma questo governo è un tentativo serio, forse l’ultimo possibile, di comporre le diversità in Italia”