Dopo la conquista del Comune, anche l’università di Pisa si tinge del verde leghista. A fine aprile, infatti, l’ateneo della città toscana ospiterà il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per aprire un ciclo di incontri organizzato dal Movimento Universitario Toscano (Mut), gruppo studentesco che faceva riferimento ai Giovani padani e oggi a Lega giovani. Ma non ci sarà solo Salvini: per il ciclo di incontri sbarcheranno a Pisa anche altri esponenti di primo piano della Lega nazionale come la sindaca di Cascina Susanna Ceccardi, il ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio, il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri e la senatrice Rosellina Sbrana. Tutto questo finanziato con i fondi per le attività studentesche, quest’anno pari a 3mila euro. L’utilizzo di fondi pubblici per un’iniziativa di questo genere, che arriverà in piena campagna elettorale per le elezioni Europee, ha fatto esplodere la polemica in città: “L’università di Pisa non può utilizzare le tasse degli studenti per finanziare la campagna elettorale di uno dei massimi esponenti del governo”, denunciano Ivan Superbi e Francesco Suppressa dell’associazione studentesca “Cittàaperta”. Il rettore dell’università di Pisa, Paolo Mancarella, a Ilfattoquotidiano.it spiega invece che lo stanziamento dei fondi per le attività studentesche è una decisione “autonoma del consiglio studentesco” su cui il rettorato ha solo un potere di “esecuzione formale”.
Il ciclo di incontri, dalla sicurezza alla flat tax
Il protagonista delle conferenze sarà ovviamente il vicepremier leghista Salvini: la data non è ancora definitiva (ma sicuramente sarà a fine aprile) mentre è stato deciso il titolo dell’incontro: “Il ruolo dell’Italia in Europa”. Un tema particolarmente caldo visto che se ne parlerà a meno di un mese dalle elezioni europee di fine maggio. Oltre al “capitano” leghista alla rassegna di incontri parleranno anche Ceccardi (“La sicurezza in Italia, traguardi e obiettivi”), Centinaio (“Ipotesi agricole, alimentari e forestali”), Siri (“Flat Tax – La rivoluzione fiascale in Italia, è possibile?”) e Sbrana (“I veterinari italiani di oggi vs le nuove normative europee”). Curiosa infine la partecipazione del membro di Casa Savoia, Emanuele Filiberto, per parlare di “Monarchie e futuro – Contrapposizioni o analogie?”. Il programma di incontri è stato presentato dal MUT durante l’ultimo consiglio studentesco che si è tenuto il 6 marzo e ieri un decreto rettorale ha approvato il piano di ripartizione dei fondi per le associazioni studentesche del 2019: al MUT andranno 3mila euro per organizzare il ciclo di incontri. Per ciascuna delle sei conferenze, l’università di Pisa ha stanziato 390 euro. “Apprendiamo con soddisfazione che il nostro programma di attività studentesca presentato sia stato accettato e finanziato – hanno scritto i giovani leghisti in un comunicato – Per il nostro giovane movimento è un successo storico, speriamo il primo di molti altri, col quale potremo portare all’attenzione dei colleghi studenti una serie di temi di attualità utili per riflettere sul futuro nostro e del nostro Paese”.
“L’ateneo finanzia la campagna elettorale della Lega”
L’utilizzo di fondi pubblici per finanziare il ciclo di incontri non è piaciuto alle altre associazioni studentesche pisane. Secondo Udu, l’Unione degli Universitari, la Lega e il MUT “hanno pensato strumentalmente di poter fare campagna elettorale aggirando il regolamento di tali fondi”. “Finanziando tale iniziativa – hanno scritto in una nota ufficiale – l’Ateneo pisano non permetterà il pluralismo politico e culturale, andrà contro i suoi stessi principi e tradirà la fiducia di molti studenti e docenti che hanno creduto nell’Università come luogo di crescita personale e di cultura”. Anche “Exploit Pisa”, un collettivo autogestito dell’Ateneo toscano, non ci sta e invita tutti gli studenti alla mobilitazione: “Pensiamo che questo sia un fatto grave e da condannare per molteplici ragioni – fanno sapere dal collettivo – Innanzitutto, non possiamo che indignarci di fronte al fatto che le nostre tasse vengano utilizzate per sostenere la campagna elettorale del capo di un partito di governo. Oltre a ciò, non possiamo permettere che un ministro razzista, nonché esponente di un partito xenofobo e sessista, lo stesso partito di Fontana e di Pillon, possa trovare libertà di parola all’interno della nostra università”. Il tema è diventato anche materia di polemica politica: “Stanziare risorse dell’università per una passerella elettorale è una scelta da ritirare al più presto” ha scritto su twitter il deputato di Leu, Nicola Fratoianni.
Il rettore: “Non abbiamo alcun potere sugli incontri” – “Il regolamento per il riparto dei finanziamenti ai movimenti studenteschi è stato fortemente voluto dagli studenti nonostante io in passato abbia manifestato delle perplessità – si difende con Ilfatto.it il rettore Mancarella – I fondi vengono attribuiti in maniera autonoma dal consiglio degli studenti che spesso, come in questo caso, non entrano neppure nel merito delle iniziative”. Sull’arrivo di Salvini a Pisa, Mancarella mostra però qualche preoccupazione: “Non sappiamo ancora dove e quando avverrà, ma se si dovesse configurare un’iniziativa di campagna elettorale, sarebbe diverso. La politica, ad ogni modo, non dovrebbe mai entrare nelle aule universitarie”.
Twitter: @salvini_giacomo