Dominik Paris entra nell’olimpo dei più grandi velocisti della storia dello sci. Il 29enne azzurro vince anche l’ultimo SuperG della stagione a Soldeu e conquista la coppa del mondo di specialità per la prima volta in carriera. Un trofeo che torna in Italia 24 anni dopo la prima e finora unica volta con Peter Runggaldier nel 1995. Per Paris è la 16esima vittoria in carriera (terzo italiano più vincente di sempre) e la settima solo in questo inverno: nell’ultimo atto valido per le finali il gigante della Val d’Ultimo ha preceduto di 0.15 centesimi lo svizzero Mauro Caviezel e di 0.44 l’austriaco Vincent Kriechmayr. Ottima la prova anche di Christof Innerhofer, quinto a 0.70 centesimi dal compagno di squadra.
Paris è stato il più bravo di tutti anche a Soldeu nonostante un errore su un salto e una curva sporcata, ma senza mai perdere velocità. Quella che ad oggi è solo affar suo: l’azzurro ha vinto tutte le ultime quattro gare veloci di Coppa del Mondo, tra le nevi d’Andorra e quelle norvegesi di Kvitfjell, ha conquistato il primo titolo iridato, ha trionfato per la quarta volta sulla Streif di Kitzbühel e ha centrato una doppietta anche a Bormio.
Successi di una stagione che lo ha elevato al rango di fuoriclasse. In Italia solo due mostri sacri come Alberto Tomba (con 50) e Gustavo Thoeni (con 24) hanno vinto più di lui. Ma Paris è soprattutto l’azzurro più forte mai avuto in discesa e SuperG: Kristian Ghedina si era fermato a 13 vittorie, Peter Fill ha sì conquistato due volte la coppa di discesa, ma più grazie alla costanza che per i successi (appena tre). Paris invece, dopo anni di alti e bassi, dà ora l’impressione di poter vincere se e quando vuole: nella sua bacheca manca ora solo una medaglia olimpica. ““Non ho mai spinto così tanto in vita mia”, ha detto subito dopo il traguardo.