Meglio chiudere che accettare i bambini non vaccinati. A pensarla in questo modo è Rosetta Tagliareni, la direttrice della Nuova scuola materna di Stupinigi che, da quando è entrata in vigore la Legge 119/2017, ha dovuto far fronte ad un’emorragia di iscrizioni al punto da dover chiudere la storica scuola paritaria. La struttura di via Stupinigi, infatti, è centenaria: è un’ala della palazzina di Caccia dei Savoia ed è stata fondata nel 1864 quando a gestirla c’erano le suore Orsoline. Da allora è passata nelle mani di diversi gestori tra cui alcune cooperative fino ad arrivare all’attuale gestione da parte dell’associazione senza scopi di lucro “Nuova materna di Stupinigi”. “Siamo qui – spiega la direttrice – dal 2008 e non abbiamo mai avuto problemi di iscrizioni. Abbiamo avuto anni con 18-20, anche 24 bambini. Dallo scorso anno, con la questione dei vaccini, abbiamo cominciato a risentire un calo di iscrizioni. Quest’anno abbiamo solo sette bambini e per l’anno prossimo zero iscrizioni. Come potevamo tenere aperto? Solo di riscaldamento paghiamo novecento euro al mese”.
La direttrice racconta di genitori che si sono interessati alla sua scuola ma alla fine non si sono iscritti perché non accoglieva bambini non vaccinati: “Le posso dire che molti sono venuti a vedere la nostra struttura, sono rimasti colpiti e affascinati dalla nostra realtà, dalle attività, dall’orto didattico ma alla fine tutti mi hanno fatto la solita domanda: lei li prende i bambini non vaccinati? Ho spiegato a tutti che siamo una paritaria ma rispettiamo la legge come la scuola pubblica”. Di fronte a questa risposta se ne sono andati. “E’ venuta persino – continua Rosetta Tagliareni – una mamma avvocato che mi ha detto: ‘Voi vi mettete a novanta gradi per il volere dello Stato’. In quella occasione ho perso cinque iscritti. Ogni volta che ho chiesto i documenti per le vaccinazioni ci sono stati problemi. I genitori mi hanno proposto di accettare le autocertificazioni ma io non posso farlo perché la Regione ci ha invitato a trasmettere il codice fiscale alle Asl che poi fanno tutte le verifiche caso per caso”.
La direttrice punta il dito contro le scuole parentali: “Chi non viene da noi va in queste scuolette, in fattorie didattiche che sono diventate scuole parentali dove accettano anche i bambini non vaccinati. Se tutti avessero detto che non li prendevano i genitori sarebbero stati costretti a vaccinarli. Anche queste scuole dovrebbero seguire la Legge e invece in questo modo hanno spopolato le scuole come la nostra”. Un fenomeno che va tenuto sott’occhio e che sembra essere esteso in tutt’Italia. Intanto la storica scuola di Stupinigi sarà costretta a chiudere solo per aver rispettato la legge: “Non potevo fare altrimenti, ma io non voglio rischiare una condanna di dodici anni per pandemia. Preferisco rispettare la legge. I genitori dei sette iscritti sono già stati avvertiti a gennaio: con il mese di giugno si chiude. Il Comune ha proposto di aiutarci; non è una questione economica ma numerica. Mancano i bambini”.