“L’emergenza nazionale dichiarata dal presidente il 15 febbraio 2019 è annullata”: il Senato americano a maggioranza repubblicana ha bocciato con 59 voti a favore e 41 contrari la dichiarazione di emergenza nazionale stabilita dal presidente Donald Trump per stanziare 5,5 miliardi di dollari e avviare la costruzione del muro al confine con il Messico. Un voto bipartisan, in cui molti repubblicani, tra cui anche Mitt Romney, si sono schierati con i democratici e hanno votato contro la dichiarazione, con la quale – è la loro tesi – Trump ha superato l’autorità che gli è concessa dalla Costituzione. Un vero schiaffo per il tycoon, che ha promesso di utilizzare per la prima volta il suo potere di veto. La misura era già stata approvata dalla Camera e quindi ora si appresta ad approdare sul tavolo di Trump che ha annunciato che si rifiuterà di promulgare il testo, impedendo che diventi legge: “Veto!”, si legge infatti nel suo ultimo tweet.
In questo caso, servirebbe una maggioranza qualificata di due terzi del Senato per annullare il veto presidenziale ma tale quota non sembra al momento raggiungibile. Se la dichiarazione di emergenza entrasse in atto, Trump riuscirebbe ad aggirare il Congresso e accedere quindi ai fondi per finanziare la costruzione del muro al confine del Messico, il progetto forse più emblematico della sua presidenza, per sostenere il quale Trump aveva sottoposto gli Stati Uniti a oltre un mese di shutdown. Poco prima del voto Trump aveva difeso la sua dichiarazione di emergenza: “Un voto dei senatori repubblicani a favore della risoluzione è un voto a favore di Nancy pelosi, del crimine e dei confini aperti”, aveva twittato.
Mondo
Usa, Senato boccia la dichiarazione di emergenza nazionale per il muro con Messico, Tump annuncia: “Metterò veto”
La misura era già stata approvata dalla Camera e quindi ora si appresta ad approdare sul tavolo di Trump che ha annunciato che si rifiuterà di promulgare il testo, impedendo che diventi legge: "Veto!", si legge infatti nel suo ultimo tweet
“L’emergenza nazionale dichiarata dal presidente il 15 febbraio 2019 è annullata”: il Senato americano a maggioranza repubblicana ha bocciato con 59 voti a favore e 41 contrari la dichiarazione di emergenza nazionale stabilita dal presidente Donald Trump per stanziare 5,5 miliardi di dollari e avviare la costruzione del muro al confine con il Messico. Un voto bipartisan, in cui molti repubblicani, tra cui anche Mitt Romney, si sono schierati con i democratici e hanno votato contro la dichiarazione, con la quale – è la loro tesi – Trump ha superato l’autorità che gli è concessa dalla Costituzione. Un vero schiaffo per il tycoon, che ha promesso di utilizzare per la prima volta il suo potere di veto. La misura era già stata approvata dalla Camera e quindi ora si appresta ad approdare sul tavolo di Trump che ha annunciato che si rifiuterà di promulgare il testo, impedendo che diventi legge: “Veto!”, si legge infatti nel suo ultimo tweet.
In questo caso, servirebbe una maggioranza qualificata di due terzi del Senato per annullare il veto presidenziale ma tale quota non sembra al momento raggiungibile. Se la dichiarazione di emergenza entrasse in atto, Trump riuscirebbe ad aggirare il Congresso e accedere quindi ai fondi per finanziare la costruzione del muro al confine del Messico, il progetto forse più emblematico della sua presidenza, per sostenere il quale Trump aveva sottoposto gli Stati Uniti a oltre un mese di shutdown. Poco prima del voto Trump aveva difeso la sua dichiarazione di emergenza: “Un voto dei senatori repubblicani a favore della risoluzione è un voto a favore di Nancy pelosi, del crimine e dei confini aperti”, aveva twittato.
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Via della Seta, l’Italia fa bene a sganciare la sua politica estera dagli Usa
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Ok della Corte Costituzionale al taglio delle pensioni più alte. “La misura non è irragionevole”
Parigi, 14 feb. (Adnkronos) - I ministri degli Esteri di Francia e Libano hanno dichiarato di insistere sul ritiro completo delle Idf dal Libano, in conformità con gli accordi finora raggiunti, entro il 18 febbraio. Lo scrive Haaretz.
Roma, 14 feb. (Adnkronos) - Quella ospitata da Palazzo Reale a Milano dal 15 febbraio al 29 giugno 2025 è "una mostra importante, una grande retrospettiva dell’opera di Felice Casorati che, con circa 100 opere, ripercorre tutti i momenti fondamentali della ricerca dell’artista". Queste le parole di Francesco Poli, tra i curatori della mostra ‘Casorati a Palazzo Reale’, presentata oggi in anteprima alla vigilia della giornata d’apertura. Promossa da Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Marsilio Arte in collaborazione con l’Archivio Casorati, la mostra è curata dai maggiori studiosi dell’opera casoratiana: oltre a Francesco Poli hanno infatti curato l’esposizione Giorgina Bertolino e Fernando Mazzocca.
Tre le fasi cruciali della produzione artistica di Casorati: “La prima è quella prima della prima guerra mondiale, la seconda è quella degli anni ‘20, durante la quale si è vista l’affermazione dell’artista nell’ambito del 900 italiano, e la terza fase, molto più lunga e segnata da una svolta pittorica molto interessante - aggiunge Poli - comincia negli anni ‘30 e arriva fino ai primi anni ‘50. Tutti questi momenti sono stati analizzati e documentati con straordinaria ricchezza, dando così la possibilità al grande pubblico di conoscere l’opera di un maestro molto amato e, devo dire, apprezzato anche dalle nuove generazioni”.
L’ultima grande mostra dedicata a Casorati tenutasi a Milano fu ospitata nel 1990 proprio da Palazzo Reale e, dopo 35 anni, “ci voleva un ritorno dell’artista - prosegue il curatore -. Non si tratta di una riscoperta, perché in questi anni sono state numerose le esposizioni dedicate a Casorati e quelle collettive che hanno visto la presenza di opere dell’artista. È invece un momento in cui sia il pubblico che gli appassionati possono verificare tutti i passaggi, gli aspetti e i segreti della pittura confrontando i quadri dal vero. Credo sia questo uno degli aspetti più interessanti delle mostre: la compresenza di opere d’arte e capolavori".
Esposti a Palazzo Reale ci sono i più grandi capolavori della produzione di Casorati, come illustra in conclusione Poli: “In mostra troviamo capolavori come ‘Silvana Cenni’, il ‘Meriggio’ e ‘Le Signorine’, quadro del museo di Ca’ Pesaro di Venezia, fino ad arrivare ai capolavori degli anni ‘30 come il grande ritratto della moglie 'Daphne a Pavarolo’ e un quadro di grandissima delicatezza e suggestione che si intitola ‘Le sorelle Pontorno’, una scena di maternità molto bella”.
Milano, 14 feb. - (Adnkronos) - Aggiornate le FAQ relative alle “Nuove linee guida per il settore fieristico”, frutto di un complesso lavoro di riforma del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha saputo avviare una collaborazione proficua e professionale con le associazioni di rappresentanza del settore e in particolare IT-EX per gli effetti delle norme sulle fiere di rilevanza internazionale.
Il precedente decreto pubblicato lo scorso ottobre, infatti, nell’imporre indiscriminatamente a tutti gli operatori del settore fieristico una serie di obblighi sulle condizioni e l’accesso degli espositori, aveva posto alcune questioni rispetto alla natura tipicamente imprenditoriale delle attività fieristiche, senza distinzione quindi tra società a partecipazione pubblica e operatori privati, andando a creare una difformità rispetto alla normativa europea che disciplina il settore e riconosce pienamente la natura economico-commerciale dell’attività di organizzazione delle fiere.
Rispetto alle nuove linee guida, si segnalano in particolare alcune novità tra le disposizioni delle FAQ (Frequently Asked Questions). Il punto 4 alla domanda: “In quali casi il gestore dello spazio fieristico è tenuto all’applicazione delle Linee Guida” precisa trattarsi dei casi di società pubbliche o a magioranza pubblica che hanno nell’oggetto sociale prevalente la “gestione di spazi fieristici e l’organizzazione di eventi fieristici” e/o in “attività, le forniture e i servizi direttamente connessi e funzionali ai visitatori ed agli espositori”.
Il punto 5 ricorda invece che nell’applicazione delle linee guida che garantiscono parità di tempi disponibili per accesso all’area ed esecuzione delle operazioni di allestimento e disallestimento “rimane ferma la piena facoltà di applicare condizioni coerenti con le caratteristiche soggettive dei singoli espositori, nel rispetto della libertà di impresa”. “Un plauso al Ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha saputo trovare il giusto equilibrio tra le esigenze generali e quelle del settore privato – commenta Raffaello Napoleone presidente di It-Ex – che seguono logiche e criteri squisitamente imprenditoriali. In particolare, i punti 4 e 5, frutto del dialogo estremamente positivo, tra il Ministero e la nostra associazione, sono indispensabili per tenere conto delle peculiarità delle fiere internazionali. Queste ultime sono un veicolo indispensabile non solo per la valorizzazione del made in Italy ma anche direttamente per il business dei singoli operatori presenti”.
Roma, 14 feb. (Adnkronos) - “C’era una volta Giorgia Meloni che festeggiava la vittoria di Trump. Poi è arrivata la dura realtà dei dazi americani che andranno a colpire le aziende italiane ed europee: lo Svimez, in un’indagine per il Sole24Ore, ha stimato una perdita di 3,8 miliardi di euro del Pil nazionale e di 5,8 miliardi di euro dell’export verso gli Usa, con pesanti ricadute occupazionali. Giorgia Meloni esca dal mondo delle favole e si renda conto che Donald Trump, il suo miglior amico, è in realtà il peggior nemico dell’Italia e delle sue imprese”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 14 feb. (Adnkronos) - "L'attacco della Zakharova al Presidente della Repubblica ci ricorda, soprattutto in queste ore convulse e confuse, da che parte dobbiamo stare, quella della libertà e della democrazia, contro l'odio russo, la violenza e l'intolleranza del regime di Putin e dei suoi corifei". Lo scrive Filippo Sensi del Pd sui social.
Roma, 14 feb. (Adnkronos) - Bper Banca è sponsor della mostra dedicata a Felice Casorati, in programma dal 15 febbraio al 29 giugno 2025 a Milano presso Palazzo Reale. Sarà possibile ripercorrere la parabola creativa di uno degli artisti più apprezzati nella Milano della prima metà del Novecento, grazie a una raccolta di prestiti che provengono da prestigiose raccolte private e da importanti collezioni pubbliche, che consentono una visione globale delle diverse stagioni di produzione delle opere dell’autore, dagli esordi fino agli ultimi anni di attività.
I clienti del Gruppo Bper potranno acquistare i ticket per la mostra a condizioni agevolate, presentandosi agli ingressi di Palazzo Reale con un bancomat o una carta di credito di una delle banche del Gruppo.
"Bper, già sponsor della mostra ‘Picasso lo straniero’ appena conclusa a Milano, conferma il suo impegno nella valorizzazione di arte e cultura quale tratto distintivo della propria identità ed espressione della responsabilità espressa a favore dei territori in ambito economico e sociale. Siamo orgogliosi di essere di nuovo a fianco di Marsilio Arte, Palazzo Reale e Comune di Milano in questa nuova esposizione che offre un’altra imperdibile occasione per gli appassionati di arte di ripercorrere vita e iter creativo di un artista originale e poliedrico. La mostra è, inoltre, un’opportunità particolare per i cittadini di Milano, visto anche il rapporto speciale che ha legato Casorati alla città", commenta Serena Morgagni, responsabile della direzione Communication di Bper.
Roma, 14 feb. (Adnkronos) - “L’annuncio di Ursula von der Leyen alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco è pura follia e pone l’Europa su una strada senza ritorno: quella della guerra, con effetti solo negativi, come dimostra la strategia seguita negli ultimi anni in Ucraina. Questa Europa è incapace di promuovere politiche di pace ed è totalmente subalterna alle logiche militari e agli interessi delle industrie di armi, mentre non intende promuovere processi di pace”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.
“Von der Leyen propone di tenere fuori dal Patto di stabilità le spese per gli armamenti, ma non quelle per la sanità, impedendo così l’assunzione di medici e infermieri a causa di un vincolo assurdo. L’Europa sceglie la politica della morte, aumentando le spese militari, e questo avrà conseguenze dirette sulla vita delle persone, con tagli ai servizi pubblici, alla scuola, alla sanità, ai servizi sociali e all’ambiente. Con il 3% del PIL dovremo spendere quasi 20 miliardi di euro in più all’anno rispetto ai 32 miliardi già destinati alla difesa: una cifra insostenibile, non solo economicamente, ma anche dal punto di vista etico e morale".
"Nel mondo si è raggiunta la cifra monstre di 2.443 miliardi di dollari per le spese militari, mentre la mortalità per fame aumenta. Non vogliamo un’Europa di guerre, come delineata da von der Leyen, e ci opporremo a questa follia in tutte le sedi istituzionali e non. L’Europa dovrebbe essere un luogo di pace e disarmo, invece è la prima a spingere per il riarmo. Per questo assumeremo tutte le iniziative necessarie di mobilitazione. Vogliamo sapere cosa intende fare il governo italiano, perché mentre tagliano pensioni, sanità , trasporti e riducono stipendi pensano ad aumentare le spese per armamenti” conclude.