Una foto di tre bambini affetti da sindrome di down e la scritta “Facebook, Instagram e Whatsapp in questo momento“. È il tweet pubblicato da Augusto Casali, studente ventenne di Scienze Politiche, “sovranista militante, social media manager e appassionato di geopolitica” e admin della pagina “Dio Imperatore Salvini”, come racconta la sua breve biografia social, per commentare il balckout che il 13 marzo ha colpito queste piattaforme social in varie parti del mondo. Il suo account Twitter è stato bloccato ma nel frattempo il suo post ha fatto il giro del web, suscitando sdegno e sollevando polemiche, con il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che ha definito il gesto di “una miserabile sciocchezza“.
La Lega ha subito preso le distanze da Casali: “Voglio precisare che il soggetto in questione non è militante della Lega Toscana e non è il nostro social media manager come millanta sui suoi profili social”, ha detto in una nota la commissaria del Carroccio in Toscana e sindaco di Cascina (Pisa), Susanna Ceccardi. Successivamente, via Facebook, sono arrivate anche le scuse del giovane che prima ha cercato di smentire la paternità del tweet definendolo “presunto” e poi ha parlato di “ironia incompresa“.
“In queste ore – ha scritto infatti stamane Casali – sta avvenendo su Twitter una polemica su di un mio presunto post contro persone affette da sindrome di down. Twitter è un social che neanche utilizzo dove a malapena si può riscontrare la presenza di un mio account; post ironici sono solito farli, gestendo una comunità di oltre 30.000 persone basata proprio sull’ironia politica, che già ha suscitato polemiche simili”. Poi la marcia indietro: “È ovvio – continua – che non ho assolutamente niente contro le persone affette da sindrome di down, alle quali comunque chiedo scusa per l’incomprensione. Ignoro le decine di ingiurie subite dopo un’ironia incompresa, voglio solo testimoniare come la cosiddetta ‘gogna mediatica’ sia fatta da tutte le parti politiche, non solo da ‘noi’: è normale nei social, già l’ho vissuta e l’affronto anch’essa con ironia, coerentemente con cosa faccio. Ci tengo però infine a notare con altrettanta ilarità – spiega ancora – come suddette ingiurie provengano unicamente da una parte politica la quale si fa da decenni avvocato per potere abortire individui affetti da tale sindrome”.
Questa non è la prima volta che Augusto Casali fa parlare di sé. L’anno scorso, durante un comizio della Lega in piazza Duomo a Milano, sempre lui aveva sventolato un drappo con un disegno che per qualcuno ha ricordato la simbologia nazista o suprematista nord americana: “È la bandiera del Kekistan, uno Stato fittizio creato dal forum americano 4chan”, aveva detto lui.