“Nelle sentenze bisogna occuparsi di fatti e non dare giudizi morali o estetici, e fare questo potrebbe costituire illecito disciplinare. Le sentenze devono essere risolte ed espresse in termini tecnici e deve essere rispettata la dignità delle persone e la correttezza verso le parti del processo“. Il Procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio è intervenuto a margine della presentazione del “Bilancio di responsabilità sociale” davanti al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Il riferimento è alle polemiche per le sentenze di alcune sentenze su casi di violenza di genere, sui quali sono in corso acquisizioni di documentazione per valutare eventuali iniziative disciplinari. L’11 marzo scorso il Guardasigilli ha avviato verifiche sul verdetto emesso dalla Corte d’appello di Ancona, relativo a un’accusa di violenza sessuale su una 22enne: i due accusati sono stati assolti e nelle motivazioni si fa riferimento alla “mascolinità” della vittima che avrebbe reso non credibile l’ipotesi di uno stupro.
Per quanto riguarda ad esempio, la sentenza emessa a Bologna che per la “tempesta emotiva” ha dimezzato la condanna per un femminicidio avvenuto a Riccione, il Pg Fuzio ha detto che lo stesso ufficio giudiziario bolognese ha provveduto a mandare alla Cassazione la sentenza. Inoltre il Procuratore generale – che è competente per l’azione disciplinare – ha aggiunto che “sembra che lo stesso estensore della sentenza abbia fatto una conferenza stampa e questo è un fatto censurabile“. Fuzio ha anche dichiarato che il suo ufficio valuterà tutte queste ultime decisioni della magistratura – compreso il verdetto di Genova, anche questo finito sotto accusa per aver dimezzato la pena a un uxoricida – e che il suo intento è quello di “ricostruire per bene tutte queste vicende per valutare“.
Nel merito è intervenuto a margine anche il ministro Bonafede: “Non si tratta di stare a vedere le singole sentenze, il problema vero è che sulla violenza di genere c’è un degrado, ogni giorno un fatto nuovo, una degenerazione culturale gravissima: in questa situazione il legislatore deve mettere mano alla legge e faccio appello a che la riforma ‘Codice rosso’ sia approvata all’unanimità”. Oggi per la prima volta, la Procura generale della Suprema Corte nell’Aula magna ha presentato il ‘Bilancio di responsabilità sociale’, una raccolta della sua attività con i ‘suggerimenti’ al legislatore su temi ‘aperti’ come i figli delle coppie omosessuali.