ESCAPE ROOM di Adam Robitel. Con Taylor Russell, Logan Miller, Deborah Ann Wall. Usa 2019. Durata: 99’ Voto: 2/5 (DT)
Chicago. Sei tizi, quattro uomini e due donne, si ritrovano volontariamente all’interno di un grattacielo periferico, in una stanza moderna e ben arredata, per un gioco che potrebbe far loro vincere dieci mila dollari. Presto scopriranno di essere intrappolati in un sistema di stanze contigue (una caldissima fino a soffocare, l’altra gelida fino al congelamento, un’altra come triage d’ospedale, poi la sala di un bar ribaltata col soffitto come pavimento) in cui qualcuno li sfida a risolvere indovinelli per poter passare da una stanza all’altra prima che questa scoppi, si sciolga, si restringa, ecc… Pena: la morte che arriva comunque decimandoli uno per uno, stanza per stanza. Lontanissimo parente del sofisticato Cube, cugino scemo e per nulla orrorifico di Saw, Escape Room è ridondante di indizi, sciarade, acrobazie fisiche, salti, e privo di uno sviluppo narrativo che non sia la superficiale sommatoria della stessa ripetuta situazione. Va bene che non c’era bisogno di una o più star per mantenere la presunta suspense della soluzione del gioco, ma anche il cast totalmente anonimo crea uno strano effetto da cinema di serie Z.