La scelta, con il voto contrario solo di Pd e M5S, è caduta su Aurelio Biassoni, dipendente da quasi vent’anni del consiglio regionale e considerato vicino al vice governatore Fabrizio Sala, esponente di Forza Italia. E sul leghista Paolo Guido Bassi, fino a un anno fa in Lombardia Notizie, ma anche presidente del Municipio 4
Fosse un giornale, fallirebbe dopo poche settimane. Un direttore e ben due vicedirettori alla guida niente meno che di due giornalisti a tempo pieno e due part time. E’ l’ufficio stampa del consiglio regionale della Lombardia, che informa i media sulle attività dell’aula, cura la rassegna stampa per i consiglieri e gestisce il notiziario Lombardia Quotidiano all’interno del portale del parlamentino del Pirellone. Altro che proverbiale efficienza lombarda, se per far girare la struttura serve un numero di capi in sostanza uguale a quello dei dipendenti. Ma a far discutere sono soprattutto le ultime nomine, in particolare quella a vicedirettore di Paolo Guido Bassi, leghista doc della prima ora che con Matteo Salvini ha condiviso l’esperienza nei Giovani padani, nonché attuale presidente del Municipio 4 del comune di Milano.
Tutto parte dall’avviso pubblico per il conferimento dell’incarico di direttore dello scorso dicembre, quando la legislatura Maroni è ormai agli sgoccioli. Superano la selezione basata sui requisiti di ammissione più di 20 candidati. Alla fine viene confermato l’attuale direttore dell’ufficio stampa, Paolo Costa. Ma visto che un direttore da solo non basta, l’Ufficio di presidenza del consiglio, maggioranza di centrodestra, decide di affiancargli come in passato due vice, da scegliere tra gli aspiranti direttori. E questo nonostante nel frattempo i redattori sotto di loro siano passati da sette, già un numero piuttosto modesto, a quattro, di cui due a metà servizio.
Su chi è ricaduta la scelta, con il voto contrario solo di Pd e M5S? Su Aurelio Biassoni, dipendente da quasi vent’anni del consiglio regionale e considerato vicino al vice governatore Fabrizio Sala, esponente di Forza Italia. E, appunto, sul leghista Paolo Guido Bassi, scelto come dirigente esterno in virtù soprattutto della sua esperienza fino a un anno fa in Lombardia Notizie, l’altro ufficio stampa regionale, dedicato alla giunta, per il quale Bassi seguiva l’ex governatore Roberto Maroni. Il suo pedigree giornalistico vanta anche un’esperienza ultra decennale per il quotidiano del Carroccio La Padania, e – si legge sul curriculum inviato per la selezione – un’esperienza nel settimanale Il federalismo dell’Alta Brianza Società Cooperativa Giornalistica. Ma il neo vicedirettore, che nel 2018 ha conseguito una laurea in Scienze dell’Educazione e Formazione all’università telematica Pegaso, è anche un politico politico, visto che dopo anni da consigliere di zona nel 2016 è stato eletto presidente del Municipio 4.
Proprio a causa della sua carica politica, il capogruppo del Pd al Pirellone Fabio Pizzul parla di “brutto segnale per l’istituzione. Sarebbe stato molto meglio, nell’individuazione di un ruolo a tutela di tutti i consiglieri, preferire una figura non così esposta politicamente. Anche la scelta di indicare ancora due vicedirettori, in una struttura che oggi conta solo quattro redattori, desta ulteriori dubbi. Ora sta al direttore Costa garantire che l’ufficio stampa del Consiglio dimostri quella terzietà rispetto alle parti politiche che deve essere propria della pubblica amministrazione”. L’ex segretario metropolitano dei democratici Pietro Bussolati invita poi Bassi a “rinunciare quantomeno agli emolumenti come presidente di Municipio”. Del resto gli resterebbero gli oltre 70mila euro lordi più 9mila di premio di risultato massimo garantiti dal ruolo di vicedirettore. Una somma che, unita agli altri 70mila e rotti del collega Biassoni e ai 90mila più premio di risultato del direttore Costa, fa dell’ufficio stampa del consiglio una struttura che un vero giornale con appena due giornalisti interi e due a metà non potrebbe certo permettersi.
C’è poi un’ultima cosa. Nel bando per la scelta del direttore si legge che “il rapporto di lavoro è in via esclusiva ed è pertanto incompatibile con l’esercizio di altra professione, del commercio, dell’industria, con cariche in società costituite a fine di lucro e con altro impiego pubblico o privato”. Ora, perché il direttore non può fare tutte queste cose, mentre uno dei suoi vice può fare da politico il presidente di municipio? Bassi garantisce che organizzando bene le giornate lavorative riuscirà a fare entrambe le cose: “Ho già fatto il vice caporedattore di Lombardia Notizie per cinque anni e anche lì c’è stata una sovrapposizione col ruolo di presidente di Municipio, senza che abbia avuto ripercussioni né in un senso né nell’altro”. Quella dei due vice non è stata però una semplice spartizione di poltrone? “Dovreste chiederlo a chi ha fatto le cose – risponde Bassi – non certo a me che sono il terminale della situazione”.
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