Eletto
presidente del Partito democratico dall’Assemblea nazionale dem che ha
proclamato Nicola Zingaretti nuovo segretario del partito,
Paolo Gentiloni è stato votato da tutti, eccetto da una parte dei renziani, dato che
Roberto Giachetti, Anna Ascani e la sua mozione hanno deciso di astenersi sul suo nome. Una volta eletto, Gentiloni ha rivendicato: “Un
nuovo Pd non nasce dalle abiure del passato, ma dalla consapevolezza che questo nuovo inizio ci impone una riflessione su obiettivi, ambizioni, programmi per una nuova alleanza per l’alternativa”. E ancora, dopo aver indicato l’obiettivo di competere con la Lega alle prossime Europee: “Il clima che c’è tra di noi ci può consentire questo sforzo. Io darò il mio contributo, sono sempre stato convinto che quello che importa tra di noi è quello di sapere con chiarezza chi guida, avere una squadra, un gioco di squadra e il contributo di ciascuno. Non è buonismo, né volemose bene”. Per poi avvertire, con parole che sembrano un chiaro riferimento verso la passata gestione: “Questo partito deve avere di nuovo in testa che
si fa un partito per il Paese e per vincere le elezioni,
non per posizioni personali e per mettere in evidenza differenze personali”.