Giovedì i giudici contabili hanno trasmesso a Palazzo Pubblico un documento ufficiale in cui viene certificata una voragine relativa agli anni 2015-2016, ovvero quando la città era governata dal sindaco Bruno Valentini del Pd. “Dovremo fare dei sacrifici ma non aumenteremo le tasse” è stata la reazione a caldo di De Mossi, eletto sindaco un anno fa in quota Lega dopo 70 anni di governi rossi. L'ex primo cittadino Valentini (Pd): "Non ne sapevo niente"
Un buco da 13 milioni di euro. Quasi un quinto dell’intero bilancio comunale. Giovedì il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, ha avuto un risveglio tormentato: mercoledì la Corte dei Conti ha depositato e trasmesso a Palazzo Pubblico un documento ufficiale in cui viene certificata una voragine nei conti pubblici del Comune pari a 13 milioni di euro relativa agli anni 2015-2016, ovvero quando la città era governata dal sindaco Bruno Valentini del Pd. Un buco di bilancio di questa portata rischia di essere una mannaia sulla spesa corrente del Comune di Siena nei prossimi anni e proprio per questo l’amministrazione di centrodestra ora dovrà presentare entro il 5 maggio un piano di rientro alla Corte dei Conti che prevede di recuperare 4 milioni di euro l’anno da qui al 2021. “Dovremo fare dei sacrifici ma non aumenteremo le tasse” è stata la reazione a caldo di De Mossi, eletto sindaco un anno fa in quota Lega dopo 70 anni di governi rossi.
La relazione della Corte dei Conti – Il documento della Corte dei Conti trasmesso all’amministrazione mette nero su bianco il buco nei conti del Comune per un totale di 6 milioni nel 2015 e di 7 milioni nel 2016. Non solo: dal documento che abbiamo visionato si legge come l’amministrazione Valentini era già stata avvertita dai giudici contabili nel 2016 di questo disavanzo. “Tale considerazione della Sezione – si legge nel documento della Corte dei Conti – veniva, altresì, avvalorata da una prima analisi dei dati di rendiconto degli esercizi successivi a quello di controllo monitoraggio forniti dall’ente nella relazione delle misure consequenziali adottate, dove appunto compariva una riduzione del disavanzo complessivo tra il 2014 e il 2015 ma anche l’insorgenza di nuovo disavanzo nell’esercizio 2016 pari a 6.216.123,74 euro”. “La Sezione – spiegano i giudici – aveva quindi allertato l’ente sulle valutazioni operate in merito alla riduzione del disavanzo sostanziale di amministrazione, ordinario e straordinario, affinché queste non pregiudicassero l’effettiva congruità del FCDE (nel pieno rispetto del relativo principio contabile), nonché la tenuta degli equilibri di bilancio, evitando quindi una eventuale insorgenza di un nuovo disavanzo di amministrazione per il quale non sarebbe più stato possibile beneficiare delle modalità di ripiano”. Il giudizio sul biennio 2015-2016 è arrivato perché quattro anni fa è partita la nuova normativa sulla contabilità delle amministrazioni e adesso l’assessore al Bilancio, Luciano Fazzi, è a lavoro con gli uffici comunali per capire se ci siano problemi anche nei conti relativi al 2017.
Il piano di rientro – Adesso il Comune di Siena dovrà presentare un piano di rientro di 4 milioni di euro l’anno da qui al 2021 e, escludendo un aumento delle tasse comunali, l’idea dell’amministrazione De Mossi sarebbe quella di recuperare soldi dalle dismissioni immobiliari: il denaro ricavato dalla vendita degli immobili, in sostanza, non andrà a finanziare nuovi investimenti ma servirà a coprire il buco di bilancio certificato dalla Corte dei Conti. Il piano sulle dismissioni immobiliari approvato dalla giunta lo scorso 30 gennaio prevede un introito di 8 milioni di euro tra abitazioni, terreni, campi sportivi e altri complessi che si trovano nel territorio comunale. “Le alienazioni degli immobili saranno le prime voci che utilizzeremo” ha spiegato il sindaco De Mossi.
“Tutta colpa del Pd” – Una volta letto il rapporto della Corte dei Conti il sindaco De Mossi, sostenuto da una maggioranza di centrodestra, è andato all’attacco dell’ex primo cittadino Valentini, che aveva sconfitto al ballottaggio del giugno scorso. “Non mi piace fare polemica politica – ha detto il sindaco – ma una cosa è certa: questo buco di bilancio non è responsabilità di questa amministrazione ma del Pd che ce l’ha lasciata. Non voglio più sentir dire che ci è stato lasciato un bilancio solido perché non è così: i numeri dicono tutt’altro”. Il riferimento di De Mossi è relativo ad alcune uscite di Valentini che, durante la campagna elettorale di un anno fa, aveva parlato più volte di “bilancio sano” e di “conti a posto”.
La replica dell’ex sindaco: “Non ne sapevo niente” – Nonostante le accuse che gli sono piombate addosso, prima da parte della Corte dei Conti e poi dall’attuale maggioranza, l’ex sindaco Valentini si difende spiegando al fattoquotidiano.it che lui non ne sapeva niente dello stato disastrato dei conti comunali: “Che ci fosse un problema del genere noi non ne avevamo la minima idea – spiega – io l’ho scoperto pochi giorni fa e anche i tecnici addetti al bilancio non mi avevano mai comunicato nulla”. Poi, però, Valentini spiega che le accuse mossegli da De Mossi sono “pura speculazione politica”: “La Corte dei conti – conclude l’ex sindaco del Pd – ha stabilito che non si possono spendere quei soldi fino a che il Comune non estinguerà il suo debito e quindi tra un anno i 13 milioni torneranno a disposizione per gli investimenti. Quella dell’attuale giunta è una rappresentazione non corretta della realtà e fa comodo dare la responsabilità a me: non hanno fatto niente in questi mesi, non fanno investimenti, non asfaltano nemmeno le strade e danno la colpa a me”.