Non mandare a puttane la tua dignità”, “Non mandare a puttane la tua famiglia”, “Non mandare a puttane la tua salute”, “Non mandare a puttane la tua vita”. Il Comune di Montesilvano (Pescara) lancia una campagna contro la prostituzione, e per farlo si affida a questi quattro cartelli, ognuno caratterizzato da un colore diverso. Anzi, arriva ad adottarli come immagini di copertina della pagina Facebook ufficiale. “Siamo consapevoli che desta scalpore: era esattamente il nostro obiettivo. Un altro genere di stile sarebbe stato sicuramente meno efficace” spiega a ilFatto.it il sindaco Francesco Maragno. E tanti residenti manifestano sconcerto. “Un fenomeno umano complesso come la prostituzione viene semplificato, degradato e ridotto a insulto sessista con una serie di slogan che, nel moralistico tentativo di ricondurre alla retta via le pecorelle traviate e smarrite, finiscono invece per negare e infangare la dignità della persona” afferma Edoardo Oliva, apprezzato e conosciuto regista-attore teatrale, da tempo a Montesilvano.

“Caro collega, la tua head non è ‘simpatica e spiritosa’ come credi. È oscena, e stravolge del tutto il messaggio di tutela delle povere ragazze costrette in strada. Perché le etichetta come puttane e non come vittime, e pazienza se le vittime dello sfruttamento diventino così anche vittime della comunicazione. Una violenza in più cosa vuoi che sia?” commenta su Facebook, in un aggiornamento di stato aperto a tutti, Assunta Altieri, nota copywriter della zona. Secondo Sylvia Rivera di Arcigay Chieti, dietro queste frasi “istituzionali” si “nasconde un mondo di misoginia e di offese così ampiamente interiorizzate nella morale comune da far passare in sordina il dirompente effetto maschilista e sessista racchiuso in quelle parole. Parole che minano quella stessa dignità che si erano prefissate di preservare. Il comune di Montesilvano ci fa tornare indietro di 50 anni. La parola ‘puttana’ sottrae libertà alle donne, è un insulto vigliacco perché non prevede possibilità di risposta. Dovremmo cambiare radicalmente il nostro modo di esprimerci, per eliminare le disparità di genere”.

Ma il sindaco Maragno non fa retromarcia. “Con quest’iniziativa, abbiamo voluto un contenuto forte e inequivocabile, shock, per colpire le coscienze e dare una scossa – dice ancora a ilFattoQuotidiano.it -. Nella comunicazione scelta abbiamo puntato molto sui valori. Il nostro messaggio è volto a tutelare le ragazze sfruttate e vittime del racket della prostituzione e a criminalizzare i clienti”.

Sono anni che la Montesilvano notturna si trasforma, giorno dopo giorno, in un mercato a cielo aperto tra chi vende e chi compra prestazioni sessuali. Le ragazze in strada (e non solo) sono decine e i clienti molti di più, in arrivo dall’intera regione. L’epicentro è la riviera cittadina, senza contare quanto accade negli appartamenti privati. “In questi anni abbiamo cercato di colpire il problema della prostituzione da ogni angolazione, non ottenendo i risultati sperati. E così a questo aspetto ne abbiamo abbinato un altro, quello della legalità. I “clienti” rischiano, infatti, una sanzione di 450 euro e una denuncia penale. Abbiamo poi istituito i ‘Nap’ (nucleo anti-prostituzione), un gruppo ad hoc di operatori della polizia municipale e potenzieremo il numero di telecamere, oltre a installare diversi tabelloni luminosi per ricordare l’ordinanza e le multe previste”.

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