La ricerca di un “elemento comune”, ovvero di un’alleanza. “Larga”, la chiama a Potenza dove domenica si vota alle Regionali e dice convinto che il centrosinistra “può nuovamente vincere”. Nicola Zingaretti, nella prima uscita ufficiale da segretario del Pd, sceglie la Basilicata per annunciare quel percorso già tratteggiato nel discorso subito dopo la vittoria delle primarie. Lo fa a casa di Roberto Speranza, fuoriuscito dal Partito Democratico per fondare Articolo Uno. È a lui che il leader dem si rivolge: “Chiederò ad Articolo Uno di essere insieme in tutta Italia, anche in Comuni importanti come Firenze, Prato e Livorno“. Non solo, perché con i “fuoriusciti” dal Pd nell’era del renzismo “discuteremo anche di Europee”.
Non si tratta, specifica Zingaretti, “di rientrare in uno stesso partito, che non è all’ordine del giorno: non creiamo mostri che non esistono”. Ma secondo il segretario del Pd bisogna “rendere competitive le liste per non perdere nessuno voto”. Il motivo? “C’è l’urgenza democratica di fermare questa destra”. La via, fa capire il governatore del Lazio, può essere solo una: “In tutta Italia ci sono alleanze larghe: è il modo giusto per non regalare Comuni e Regioni a Salvini e Di Maio”. E quindi l’alleanza si fa a tappeto, dalle amministrative (proprio come in Basilicata, domenica prossima) fino alle Europee. Bisogna “vedere come queste alleanze – dice – possono davvero essere un elemento comune”.
Il test sarà proprio alle Regionali: “Agli elettori che ci chiedono di essere uniti, dico: una volta che siamo uniti, dateci fiducia e così dalla Basilicata arriverà un segnale di speranza come quello dei gazebo delle primarie”, è l’invito di Zingaretti. Poi usa le parole già usate durante l’assemblea nazionale di domenica all’hotel Ergife di Roma: “Io non ho la bacchetta magica, ma la passione e la voglia di combattere: datemi fiducia e tutto cambierà”.
La mano tesa di Zingaretti trova quella di Speranza che parla della costruzione di un’alternativa alla destra come una “priorità”: “Non mi rassegno ad un Paese egemonizzato da Salvini. Per questo la proposta di Zingaretti di un coordinamento delle opposizioni di centrosinistra in Parlamento mi pare sensata”. Pur sottolineando, come fatto del resto dal segretario dem, che “ognuno ha la sua autonomia“: “Noi siamo Articolo Uno e nessuno di noi pensa di rientrare nel Pd. Questo non si mette in discussione – aggiunge – Abbiamo già proposto che alle elezioni europee si costruisca una lista capace di tenere assieme tutte le forze politiche che si riconoscono nella famiglia socialista. In nessun Paese europeo i socialisti vanno con liste separate, ma noi in ogni caso saremo pronti”.