La denuncia di Orio Zaffanella ha fatto aprire un'indagine per abuso d'ufficio: ma la procura ha chiesto l'archiviazione. Dopo l'opposizione il giudice per le indagini preliminari, Marina Cavalleri, ha deciso di fissare per il 20 marzo l'udienza camerale con la comparizione delle parti per la discussione in camera di consiglio
Lo Stadio Atleti azzurri d’Italia sarebbe stato venduto all’Atalanta per la metà del suo valore. È quello che sostiene Orio Zaffanella, presidente dell’associazione Mordilavita e personaggio molto noto in città, che dal 2015 ha depositato in procura diversi esposti – con allegati documenti e perizie – sulla vicenda dell’impianto sportivo. Dal 2017 la procura di Bergamo indaga per abuso d’ufficio ma la pm Maria Esposito alcuni mesi fa ha chiesto l’archiviazione: non ha ritenuto emergessero reati dagli esposti di Zaffanella. Contraria, ovviamente, l’opinione di Zaffanella, che si è opposto all’archiviazione: il giudice per le indagini preliminari, Marina Cavalleri, ha deciso di fissare per il 20 marzo l’udienza camerale con la comparizione delle parti per la discussione in camera di consiglio.
Nel mirino di Zaffannella – che ha depositato l’ultima documentata memoria lo settimana scorsa – c’è “la stima/prezzo dello Stadio, valutato complessivamente Euro 7.826.000, lo stesso valore di un superattico in Via XX Settembre, a Bergamo”. Ad aggiudicarsi lo storico impianto sportivo in cambio di 8,6 milioni di euro era stata nell’agosto del 2017 la società Stadio Atalanta srl, emanazione diretta di Atalanta Bergamasca Calcio spa della famiglia Percassi. “Abbiamo fatto periziare anche noi lo stadio – dice Zaffanella -. Secondo quanto ci risulta, pur tenendo conto dell’indice di obsolescenza, varrebbe 14 milioni e mezzo di euro”.
Il comune guidato dal sindaco del Pd, Giorgio Gori, aveva affidato la perizia sul valore dello stadio alla società Avalon Real Estate Spa di Milano che – secondo le memorie di Zaffanella – “ha attribuito un valore decisamente sottostimato di euro 7.826.000/00, importo posto a base d’asta pubblica di vendita”. Nella memoria del querelante si legge che Avalon “non ha tenuto in alcun conto del fatto che uno Stadio equiparabile a quello di Bergamo (per vetustità, condizioni e capienza) come il ‘Friuli‘ di Udine, fosse stato valutato dall’Agenzia del Territorio di Udine – riferimento specifico delle Pubbliche Amministrazioni perché vero garante di terzietà – Euro 28.100.000,00. Perizia di cui chiediamo l’acquisizione”.
Nella sua perizia estimativa, ricostruisce Zaffanella, Avalon “stabilisce il valore di ricostruzione a nuovo dello Stadio per singoli settori e, confrontandoli con lo status in essere, identifica il loro (eventuale) deprezzamento“. In pratica il valore dell’impianto viene calcolato valutando ogni settore dello stadio come fosse nuova e sottraendo a quest’ultimo una cifra pari al deprezzamento dovuto alle condizioni. Secondo gli esposti, Avalon prevede per la tribuna “un valore a nuovo di € 8.161.230,00. A detto valore si attribuiscono e poi sottraggono due deprezzamenti, nell’ordine: grado di obsolescenza/deterioramento fisico pari ad Euro 3.664.42. Grado di obsolescenza/deterioramento funzionale di E 484.000/ per un deprezzamento totale pari ad E 4.148.427 che viene sottratto al valore a nuovo di E 8.161.230,00”. In pratica “il valore di mercato deprezzato della tribuna d’Onore risulta essere, quindi, di Euro 4.012.803, con un abbattimento del 50% rispetto al nuovo”. Sempre Zaffanella, però, fa notare come “la Tribuna è stata oggetto non solo di pesanti rifacimenti strutturali ma anche di abbattimenti e ricostruzioni aggiuntive, praticamente rimessa a nuovo come si desume dall’articolazione degli interventi posti in essere e dalle foto di seguito qui inserite. Tale coincidenza temporale tra questa tipologia di interventi e la Perizia porta, gli addetti ai lavori e professionisti del Settore (protocolli compresi), ad escludere l’applicazione di qualsivoglia deprezzamento da deterioramento, sia fisico che funzionale”. Insomma: è per questo motivo che lo stadio sarebbe stato stimato meno del suo reale valore. Per la procura, però, non c’è alcun reato. Sarà il gip ora a decidere.