Via la sanatoria sulle cosiddette “mini-irregolarità“, via l’eliminazione della soglia del 30 per cento per il subappalto. Le norme del decreto Sblocca cantieri che sembravano comporre, in combinata, un mini-condono saltano nell’ultima bozza che, spiega l’Ansa, si compone di 5 articoli e 23 pagine di articolato. I cinque articoli riguardano: modifiche al codice dei contratti pubblici, disposizioni sulle procedure di affidamento in caso di crisi di impresa, semplificazione della disciplina degli interventi strutturali in zone sismiche, commissari straordinari e la creazione dell’Andig, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle dighe.
Nella bozza, che approderà domani in Consiglio dei ministri, non è prevista nemmeno l’eliminazione della soglia del 30% per il subappalto che figurava in uno schema di decreto: le modifiche contenute nell’ultima versione eliminano solo l’obbligo di indicazione della terna dei subappaltatori. Non ci saranno, insomma, le norme sulle quali il M5s ha dato battaglia, secondo il racconto delle agenzie di stampa e dei giornali, nel vertice di governo.
Per quanto concerne il criterio di aggiudicazione del ‘minor prezzo’, questo viene esteso anche ai contratti sotto soglia. Il provvedimento introduce un comma che, “nell’ottica della semplificazione – si legge nella relazione illustrativa – consente alle stazioni appaltanti, per i contratti sotto soglia, di procedere all’aggiudicazione, di norma, sulla base del criterio del minor prezzo, ovvero, previa motivazione, sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.
Per gli interventi infrastrutturali ritenuti prioritari sono previsti “uno o più commissari straordinari”, la cui nomina è disposta dal presidente del Consiglio su proposta del ministro delle Infrastrutture. Al commissario, si legge nel testo, “spetta l’assunzione di ogni determinazione ritenuta necessaria per l’avvio ovvero la prosecuzione dei lavori, anche sospesi”. Un commissario ad hoc è previsto poi per le strade della Regione Sicilia. Mancano invece nel testo norme su finanziamento del completamento e messa in esercizio del Mose e modifiche sulla rimodulazione degli interventi per Roma capitale, presenti ancora nella relazione illustrativa.
Nella bozza del decreto mancano anche altri interventi su opere locali presenti invece nella relazione illustrativa: l’istituzione di un Comitato di vigilanza per la Lioni-Grottaminarda, il trasferimento della gestione della Galleria Idraulica Pavoncelli, la nomina di un commissario straordinario per Reggio Calabria e la nomina di un commissario per la messa in sicurezza del sistema idropotabile di Roma.
Il vicepremier Luigi Di Maio, in mattinata, ha dichiarato a Radio Anch’io che nel decreto “non ci sarà alcun condono” e “risulta che anche la Lega sia contraria ai condoni” e allo stesso tempo non ci sarà “alcuna liberalizzazione di subappalto”. Una linea confermata dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, quota Lega: “Non c’è nessun condono. Io non ho partecipato a quel vertice, ma ho partecipato a tanti vertici. Ogni volta sembra che ci siamo menati, ma invece c’è solo una discussione che poi porta a una soluzione. Sbloccheremo lo sblocca cantieri che serve al Paese”.
Nello Sblocca cantieri, secondo quanto si apprende, rientreranno anche alcune delle misure del pacchetto crescita messe a punto dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, per rilanciare gli investimenti pubblici. Si va dal dimezzamento dei tempi per il parere del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, che interverrà solo per i lavori sopra i 100 milioni (non più 50), al potenziamento del partenariato pubblico-privato, alla deroga per i Comuni non capoluogo dall’obbligo di ricorrere alle centrali di committenza per le gare.