Politica

Il senatore dimezzato. Solo Enzo Miccio può salvarci da Pillon

di Lorenzo Giannotti

Ne Il visconte dimezzato Italo Calvino scrive di Medardo di Terralba, che durante la guerra contro i turchi, riceve una palla di cannone, dividendolo in due perfette metà. La parte destra malvagia, la sinistra buona. Sessantasette anni dopo la sua pubblicazione, ci appare evidente il remake in salsa reale che il destino ci ha riservato. Da una parte il senatore della Repubblica Simone Pillon, dall’altra l’amato wedding planner Enzo Miccio. Due facce della stessa medaglia, che una causa a noi ignota e inconoscibile, ha provveduto a scindere.

Mentre la parte buona fa felici le persone, organizzando per loro fantastiche feste di matrimonio e trasformandole da Er monnezza in Brad Pitt ne Il grande Gatsby, il secondo, quello più “curioso” ha altre idee. Leggo da Wikipedia: “è convinto dell’esistenza della teoria del complotto sull’ideologia di genere e che essa venga insegnata nelle scuole italiane. Asserisce anche che esiste una lobby gay e che essa punti al reclutamento omosessuale“.

Ma il peggio è alle porte. Perché la sua mente circoscritta dall’oscurità riesce a partorire il disegno di legge 735 della 18esima legislatura (pare che nella stesura sia stato coadiuvato da Dolores Umbridge).

1. Mediatore familiare obbligatorio in caso di separazione: così quando una donna decide di separarsi da una testa di c***o che la corca di legnate dalla mattina alla sera, magari il mediatore riesce a diminuire la razione di botte quotidiane. La retribuzione di tale figura sarebbe a carico dei due coniugi, incrementando considerevolmente il costo della separazione, escludendo da tale diritto le fasce di cittadini meno abbienti.

2. Bigenitorialità perfetta: stesso tempo trascorso con entrambi i genitori, così se uno dei due genitori decidesse di trasferirsi da Milano a Roma, il figlio passerebbe lo stesso tempo sia in una città che nell’altra e altrettanto tempo in autostrada.

Questi sono solo due punti squalificanti di un disegno di legge anacronistico, che non tiene conto della figura più importante e allo stesso tempo più fragile: quella del minore. Si poteva anche pensare di apporre delle modifiche al diritto di famiglia, ma certamente non in questo modo. A dieci giorni dal Congresso mondiale delle famiglie di Verona, di cui Pillon sarà protagonista, l’unica cosa che mi viene da pensare è che l’aggettivo “tradizionale” si sposi meglio con parole tipo torta, piatto, canto, usanza e che con la famiglia non c’entri proprio nulla.

Da sempre mi barcameno nel pensare se è meglio che queste persone siano più cattive o più stupide. Alexandre Dumas non avrebbe avuto dubbi, lui preferiva le persone malvagie a quelle imbecilli, infondo anche i cattivi ogni tanto si concedono una pausa. Nel finale del fantastico libro di Calvino, il dottor Trelawney riesce a ricucire insieme la parte mite e la parte grama, riportando sulla terra un uomo né troppo buono né troppo cattivo. Non so quanto Enzo Miccio sia d’accordo, ma forse egli è la nostra unica via di salvezza.

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