La mania del momento? Si chiama Live Quiz. Ogni giorno più di 100mila persone con i loro smartphone si “riuniscono” virtualmente sull’app che permette di vincere un vero montepremi. Basta rispondere correttamente a dieci domande di cultura generale per portarsi a casa un vero premio consegnato in buoni Amazon. Tre risposte possibili e dieci secondi disponibili per ogni domanda; si va da manche semplici con in palio 200 euro a quelle speciali con premi fino a mille euro.
Se anche voi, ogni giorno alle 13.30 e alle 21, fate parte degli accaniti che non riescono a fare a meno di collegarsi all’applicazione, la “colpa” è di quei genietti di Bending Spoons, l’azienda milanese che ha ideato e sviluppato Live Quiz e che figura tra le prime dieci aziende al mondo sui device Apple. Ci lavorano più di cento persone provenienti da tutto il mondo, solo dietro Live Quiz ce ne sono quindici tra sviluppatori, redattori, art designer e data scientists che studiano i comportamenti delle persone. Sono tutti giovanissimi, l’età media è di 28 anni.
Quando saliamo al sesto piano di un modernissimo palazzo di corso Como, a Milano, si sente odore di futuro e creatività. Lì, incontriamo Federico Simionato: ha soli 25 anni ed è (già) il product manager di Live Quiz. “Com’è nata l’idea? Osservando il mercato internazionale, dove le applicazioni di trivial andavano già forte. L’app ha debuttato nel mercato a luglio scorso con i primi giochi. Nelle prime partite c’erano settanta giocatori, tra sviluppatori, parenti e amici. L’intenzione era fare una campagna pubblicitaria per far conoscere il gioco, ma non ce n’è stato bisogno: Live Quiz ci è esploso tra le mani”, ci racconta. Non è stata né una ‘genialata’, né una botta di fortuna, assicura lui. “C’è uno studio dietro. Live Quiz piace alle persone perché, banalmente, dà la possibilità di vincere un premio con un valore in denaro, attraverso buoni Amazon. Non mettiamo in palio dei soldi fisici perché c’è una legge che lo vieta: è lo stesso motivo per cui nei quiz televisivi ci sono sempre stati i gettoni d’oro”.
Ci si iscrive gratis, non ci sono costi di abbonamento né pubblicità, ma addirittura si può vincere dei soldi. Qualcuno, quando ha debuttato nel mercato, avrà pensato a una truffa. Eppure sono già stati consegnati i primi 100mila euro. Dov’è l’inghippo? “La realtà è che nonostante Live Quiz sia popolarissimo in Italia per il momento non contribuisce per nulla al fatturato dell’azienda, che deriva al 100% da app concepite e sviluppate internamente all’azienda e vendute direttamente al consumatore su scala globale. Live Quiz è per noi un esperimento e per il momento questi soldi li stiamo sborsando noi.” E Amazon non è neppure partner: “Non per il momento, è solo un fornitore di buoni”, sorride.
Dalla politica alla televisione, passando per la storia: c’è di tutto nelle domande del gioco. Le più “cannate” dagli italiani? “Non c’è ancora una statistica ben precisa, ma quelle sulla matematica e sulle scienze ottengono più errori. Cerchiamo di limitarle, anche perché il nostro obiettivo è far vincere il giusto numero di persone ogni volta. Ci piace far vincere qualcosa a tutti e non sempre agli stessi. E certo, non mancano le domande trabocchetto e ci accertiamo che non tutte le domande siano facilmente ‘googlabili’ nei dieci secondi. Non consideriamo che chi gioca consultando un altro smartphone stia barando, ma al tempo stesso sarebbe poco corretto se queste persone avessero più possibilità di vincere rispetto ad altre”. Non sono mancati gli insulti: “Ci sono domande con risposte vere, ma che le persone non credono tali. Come quando abbiamo fatto una domanda sulla ricetta originale del ragù alla bolognese. In quella originale, registrata, c’è la panna… così la risposta corretta nel nostro quiz sull’ingrediente contenuto nella ricetta originale era proprio la panna. In tanti hanno sbagliato e ci hanno riempito di insulti, che sono arrivati soprattutto da parte dei bolognesi. Noi rispettiamo le tradizioni, la ‘colpa’ semmai è di chi ha registrato la ricetta (ride, ndr). La sfida, comunque, è cercare di proporre domande sempre più chiare e poco interpretabili”.
I numeri sono impressionanti e crescono a vista d’occhio. Gli utenti registrati di Live Quiz stanno per raggiungere il milione. La crescita è di 5-10mila al giorno. D’altronde, piace a tutti e il passaparola fa il suo corso. Il target d’età medio va dai 18 ai 35 anni, più uomini che donne, ma la stanno scoprendo anche tanti “over”. Il rischio che questa possa essere una moda passeggera c’è: “Questa è la croce di tutti i prodotti digitali. Gli step per ogni sviluppatore sono due. Il primo: raggiungere una diffusione ampia. Il secondo, più difficile: mantenerla. Live Quiz è molto promettente: abbiamo un elevato numero di utenti che tornano a giocare anche dopo 200 partite Non dare l’opportunità di giocare quando si vuole, ma a orari stabiliti, è molto importante”.
Il futuro di Live Quiz prevede delle novità. “Non escludiamo di poter migliorare alcune funzioni come la classifica (che, a fine settimana, permette di vincere qualcosa ai primi cento) o implementare cose nuove. Stiamo pensando a degli aiuti. Invece ci contestano il tempo, troppo limitato, ma aumentarlo significherebbe favorire proprio chi si aiuta con un altro smartphone o un pc per la ricerca sui motori di ricerca”. Una trasposizione televisiva, al momento, è invece esclusa. “Si presterebbe bene e sarebbe interessante pure per il mercato televisivo, ma al momento siamo focalizzati sull’app”.