Paola Ferrari torna a parlare di Diletta Leotta, nelle scorse settimane aveva sostenuto che senza ritocchi avrebbe impiegato più tempo per avere successo: “Non c’è niente di male: così è più prorompente e si nota di più. Dice di non essersi rifatta però non mi ha querelato. Se mi querela, andiamo e vediamo ma a me non interessa. Quelle dichiarazioni nascono in risposta alla domanda di una giornalista che mi aveva chiesto se potesse esser un esempio per mia figlia: per me assolutamente no. Io premio la professionalità delle donne ma anche, ad esempio, le ragazze che fanno le commesse, che stanno in piedi nove ore al giorno e faticano. Non queste che si fanno la quinta di qua e la quinta dietro“, ha dichiarato la giornalista nel corso del suo intervento a Un giorno da pecora, il programma di Radio1 condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.
La Ferrari aggiunge che non le piacerebbe incontrarla per conoscerla meglio: “No, cerco di uscire con chi ha qualcosa da insegnarmi”, escludendo anche di essere ricorsa alla chirurgia estetica: “Al momento non l’ho mai fatto ma non escludo che lo possa fare”. La conduttrice di 90° minuto viene spesso per criticata per le luci molto forti, come quelli di Barbara D’Urso: “Sono stata io ad introdurre questa cosa della luce molto forte, il merito e mio e me lo tengo. Ma ora le ho fatte abbassare un po’. Non mi ha copiato solo Barbara che è bellissima ma anche anche la Palombelli: lei è la più ‘illuminata’”.
Oltre alle luci ha fato anche una richiesta al suo regista, quella di non inquadrarle il seno: “Essendo io troppo prorompente ho scelto di avere un’immagine più consona a quello che faccio: sono una giornalista che entra nelle case degli italiani a parlare della Nazionale.” Considera la Rai casa sua ma non escludere di smettere: “Vorrei fare il biennio della Nazionale e poi finiamo con gli Euopei del 2020. Si giocano nell’estate dell’anno prossimo ma vediamo…”.
Alle ultime elezioni Lorenzo Cesa le aveva chiesto di candidarsi: “A me non interessa fare politica, non sono abbastanza dipolomatica, sono troppo fumantina. Salvini mi piace molto, è un grande milanista. Mi piace anche Di Battista. Non politicamente, intendo come simpatia, come persone capaci nel proprio lavoro, che sanno comunicare. Salvini è molto più casereccio, ha un modo di comunicare vincente, anche se alcune volte non mi piace. Di Battista nel comunicare ha po’ più la puzza sotto il naso ma è sempre efficace”. La giornalista riserva a Di Maio parole meno dolci: “Non mette soggezione, funziona perché sembra l’amico della porta accanto. Non dico per chi ho votato alle ultime elezioni. Ho votato Lega alla fine degli anni Ottanta, fu uno dei primi voti di protesta. Sono una donna di destra quando si parla di valori, su altre cose no: ad esempio sono per la madre surrogata e sono favorevole ai matrimoni gay”.