Il partito di estrema destra hanno scelto il 23 marzo per la manifestazione "Salvare l'Italia" contro la cosiddetta "invasione" dei migranti. Ma dal primo cittadino Biffoni all'Anpi fino alla diocesi si è levato un appello perché si annulli tutto. Ma al momento le autorità hanno deciso di non decidere
L’hanno chiamata “Salvare l’Italia” contro “l’invasione” dei migranti. E per la manifestazione non hanno scelto una data casuale: il 23 marzo, centenario della costituzione dei Fasci di combattimento. Forza Nuova ha organizzato per sabato alle 15.30 un corteo nazionale a Prato a cui parteciperà anche il suo leader e fondatore, Roberto Fiore, ma la città negli ultimi giorni si è ribellata: il sindaco Matteo Biffoni ha chiesto alla Questura di bloccarla e ieri la Chiesa pratese ha lanciato un appello contro il corteo perché “a Prato non ci può essere spazio per culture sovraniste e xenofobe”. Nel frattempo, su change.org è stata lanciata una raccolta firme dal titolo “Fermiamo la manifestazione fascista a Prato” che in pochi giorni ha già raccolto quasi 15mila firme. Lunedì il Comitato provinciale per la sicurezza pubblica avrebbe dovuto prendere una decisione sulla fattibilità della manifestazione ma tutto è saltato a data da destinarsi. “Auspico e spero che la manifestazione alla fine non si svolga – dice a ilfattoquotidiano.it il sindaco Biffoni –. Un conto è lasciare libertà di espressione ad una forza politica che legittimamente si candida alle elezioni ma in questo caso la questione è più seria: la nostra Costituzione vieta espressamente di celebrare l’ideologia fascista e quello di sabato sarà un corteo per onorare la nascita dei fasci di combattimento. E non si può fare, punto”. “Poi – conclude il sindaco – c’è anche un motivo di sicurezza: Prato non è Roma o Milano, ha un centro storico anche piccolo e rischiamo infiltrazioni di ogni tipo”.
Il corteo nazionale di Forza Nuova a cui sarà presente anche il leader Roberto Fiore prevede il ritrovo alle 15.30 in Piazza della Stazione a Prato per manifestare contro “l’invasione afroislamica e cinese” che tende ad “annientare ogni nostra tradizione culturale, etnica e religiosa e la “sostituzione etnica di un’intera popolazione di una città”. Ma c’è anche un motivo di stringente attualità: la visita dei prossimi giorni del presidente cinese Jinping “assieme a 70 super imprenditori cinesi pronti (con il consenso dell’attuale governo gialloverde) a saccheggiare a suon di miliardi le ultime ricchezze rimaste alla nostra nazione”. Forza Nuova insomma vuole “rivendicare il principio di sovranità nazionale”. Il volantino distribuito in città e sui social network mette in contrapposizione una manifestazione della comunità cinese con quella dei militanti di Forza Nuova. E in fondo alla pagina il numero fatidico: “100”, in onore della nascita dei Fasci di Combattimento.
Da quando è stata annunciata la manifestazione, le istituzioni e la società civile di Prato si sono opposte pubblicamente. Dopo l’indignazione dei giorni scorsi del sindaco del Pd Biffoni che aveva chiesto alla Questura di ripensarci e impedire il corteo, lunedì si è aggiunta la Chiesa cittadina: i quattro uffici della Diocesi (Caritas, Ufficio per l’Educazione e la Scuola, Migrantes e Ufficio di Pastorale e Sociale del Lavoro) hanno lanciato un appello per dire no alla parata. “Perché avete scelto Prato per ricordare il vostro anniversario di violenza politica di 100 anni fa? – si legge nell’introduzione del documento – Non si festeggia un anniversario portando divisioni in una comunità pacifica. Non si festeggia un anniversario senza il gradimento della comunità che ti deve accogliere”. La nota della Diocesi va oltre: “A Prato non può esserci spazio per culture sovraniste, xenofobe, egoistiche, intransigenti che non mettono l’amore per l’altro al primo posto la solidarietà, il lavoro, il bene di tutti. Al cuore di principi della convivenza a Prato non ci sono la violenza, il respingimento, il razzismo e il ‘prima i pratesi’”. L’appello sarebbe condiviso anche dal vescovo di Prato, Franco Agostinelli.
Oltre all’Anpi di Prato (sulla cui sede martedì mattina è comparsa una svastica con la scritta “Dux”) che ha organizzato una contromanifestazione, mercoledì scorso “Prato Antifascista” ha lanciato la petizione su change.org per bloccare il corteo e in sei giorni le adesioni si sono moltiplicate. “Riteniamo che l’appuntamento nazionale di Forza Nuova nella nostra città sia un chiaro e inammissibile sfregio ai valori dell’antifascismo degnamente rappresentati da Prato, Medaglia d’argento della Resistenza – si legge nella petizione sottoscritta anche da Anpi, Cgil, Arci e Libera –. Non possiamo consentire che a Prato sfilino con i simboli del ventennio i neofascisti in esplicita opposizione al pluralismo e ai valori democratici tutelati dalla Costituzione”. Per questo le associazioni chiedono che vengano revocati i permessi concessi a Forza Nuova ma durante l’incontro congiunto di lunedì tra Questore e il Prefetto non è stata presa alcuna decisione ufficiale. Per adesso, quindi, tutto rimane com’è: la manifestazione neo-fascista di sabato si farà.