Prato, svastica sulle sedi Anpi e Pd. Il segretario dem: “Nessuno si farà intimidire”, Forza Nuova: “Sceneggiata”
L'episodio si inserisce nei giorni di tensione dopo che Comune, partiti e associazioni di sinistra chiedono alla questura di vietare la manifestazione del partito di estrema destra per celebrare i cent'anni dei Fasci di combattimento
Una svastica e la scritta “Dux” sono comparse sulle sedi dell’Anpi e del Pd di Prato. Un episodio che arriva dopo che le richieste di partiti e associazioni di sinistra (a partire dal sindaco Matteo Biffoni) alla questura di vietare la manifestazione nazionale di Forza Nuova per celebrare i cento anni dalla nascita dei fasci di combattimento.
A commentare l’atto vandalico è Angela Riviello, presidente provinciale dell’Anpi: “Non ci intimidiscono le azioni dei vigliacchi, di chi sa usare solo violenza e volgarità perché non ha altri argomenti – scrive su facebook – Fermiamo la manifestazione fascista a Prato! Chiediamo al questore al prefetto alle istituzioni tutte di decidere presto, chiediamo che il coro democratico che si è alzato in città non resti inascoltato”. Ha parlato anche il segretario del Partito Democratico Gabriele Bosi: “Qualcuno pensa di intimidire. Ma a Prato, città medaglia d’argento al valor militare nella guerra di Liberazione, nessuno si farà intimidire”. Al fianco di Comune, partiti e associazioni contrarie alla manifestazioni, anche la Curia: “Non si festeggia un anniversario senza il gradimento di chi ti deve accogliere”. Forza Nuova, dal canto suo, ha replicato definendo “sceneggiata degno del miglior teatro d’avanguardia” quanto accaduto. “Invitiamo le controparti (comune, Anpi ecc.) a evitare questi piccoli casus belli fatti in casa”.
Il corteo di Forza Nuova – al quale è annunciata la presenza del leader del partito di estrema destra Roberto Fiore – è organizzato con l’obiettivo di “contrastare il fenomeno di sostituzione etnica della città”, come specifica la pagina Facebook di Forza Nuova della sezione di Prato. In realtà nella nota del partito inviata ai giornali locali si fa riferimento esplicito agli italiani “che esattamente cento anni fa marciarono compatti contro l’invasione bolscevica”.