"Alla fine la mia fortuna è che non ho bisogno di certi canali per essere quello che sono", ha spiegato il trapper in un'intervista a Repubblica
“Forse è meglio così”. A poco meno di un mese dalla decisione dell’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini di mettere il veto a Sfera Ebbasta nel ruolo di giudice di The Voice, il trapper ha deciso di rompere il silenzio e raccontare come sono andate le cose. “Hanno insistito per avermi, mi hanno convocato a un servizio fotografico. Stava per cominciare tutto e poi, boh!”, ha spiegato Sfera in un’intervista a Repubblica. “Alla fine la mia fortuna è che non ho bisogno di certi canali per essere quello che sono. Ho costruito una carriera senza il supporto di radio e tv, questa è una vera forza. Per me era semplicemente un’esperienza lavorativa che mi incuriosiva ma in realtà non ne ho bisogno”, ha aggiunto.
Poi il trapper è tornato a parlare anche della tragedia di Corinaldo, sulla quale è categorico: “Quella è una cosa che non passa, e non passerà mai. Ho preferito stare zitto. Tutto quello che si può dire su media o social è superfluo, inadatto e inopportuno. Ho scelto di portare rispetto e agire privatamente per cercare a mio modo di stare vicino alle famiglie colpite. Quello che è successo va oltre la musica, oltre il mio personaggio, oltre tutto. Quella notte ha sconvolto tutti, ci ha distrutto, pensare che sia successo è incredibile. Certe cose in un paese come il nostro non possono succedere. La sicurezza è la prima regola nella vita di tutti i cittadini”.
Infine Sfera ha voluto respingere le accuse di istigazione al consumo di droghe: “Chi lo ha detto non mi ha mai ascoltato, s’è lasciato suggestionare da quello che diceva la gente. Se ascolti bene il mio disco Rockstar ti accorgi che c’è solo positività, good vibes, niente di scuro e negativo. Ho sempre detto sui social o nei live: ragazzi non drogatevi, non bevete. Ma dico io, ci vuole Sfera Ebbasta per dire che la droga fa male?”.