Alcune centinaia di commercianti hanno protestato davanti al Comune di Torino contro l’ipotesi della nuova Ztl. La sindaca Chiara Appendino, scesa tra le persone, è stata contestata dai manifestanti che non hanno risparmiato la richiesta di dimissioni e, in alcuni casi, gli insulti. “La nostra priorità è l’ambiente – ha detto la sindaca accerchiata dai manifestanti -. Abbiamo delle responsabilità nei confronti dei giovani e delle future generazioni, non possiamo non tenerne conto. Siamo disponibili sempre a dialogare e quando vorrete venite a parlare, ci troverete qui”. Decine i cartelli contro il provvedimento della giunta Appendino, ritratta come i gabellieri di Non ci resta che piangere che reclamano un fiorino. Cartelli e striscioni per la “Torino tradita”, per dire “No al declino di Torino”, “Si al centro di tutti” e per lanciare all’amministrazione una precisa accusa: “State spegnendo Torino, giù le mani dai dehors giù le mani dal nostro lavoro”. Alla manifestazione hanno aderito anche esponenti di destra e di Casapound. Per il presidente di Confesercenti Torino Giancarlo Banchieri il provvedimento è “una nuova tassa che ricadrà su tutti, non avrà benefici ambientali e farà chiudere decine di negozi”, mentre per la presidente dell’Ascom Maria Luisa Coppa l’impatto della nuova Ztl “potrebbe essere devastante su un settore già in seria difficoltà. No all’ingresso a pagamento e al prolungamento orario – dice Coppa – siamo sensibili al problema dell’ambiente ma non è chiudendo il centro che lo so risolve, è un palliativo. Abbiamo cercato di dialogare con la Città – conclude – ma tutte le proposte sono state cassate”. In piazza anche altre associazioni come Cna, Api e Confartigianato.
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