“Fare una strage per vendicare gli immigrati morti nel Mediterraneo“: così Ousseynou Sy, l’autista 47enne delle Autoguidovie di Crema che oggi ha sequestrato e poi dato alle fiamme un autobus con a bordo 51 studenti della scuola media “Vailati” di Crema sulla statale Paullese, ha spiegato il suo gesto ai carabinieri che lo hanno fermato. Originario del Senegal, sposato e poi separato con un donna italiana, regolare cittadinanza italiana dal 2004, due figli di 12 e 18 anni, Sy ha qualche precedente penale del 2007 e del 2011: di sicuro guida in stato di ebbrezza, ma non – come emerso in un primo momento – violenza sessuale su minori.
L’uomo, secondo quanto è stato ricostruito, aveva cominciato una quindicina di anni fa a lavorare ad Autoguide. Prima come addetto alle pulizie poi, in considerazione del suo buon comportamento sul lavoro, era diventato conducente dei mezzi. I colleghi ricordano la sospensione della patente ma lo descrivono come una persona cordiale, mai sopra le righe, anche se “aveva avuto dei problemi familiari pesanti” per via della separazione dalla ex moglie alla quale erano stati affidati i figli. “Ogni tanto i figli venivano a causa sua”, racconta una vicina la quale riferisce che in città Sy era chiamato Paolo. “Abita qui da cinque anni – prosegue la donna -, mai avuto un problema, anzi, era un gran lavoratore. Tutte le mattine si svegliava prestissimo per andare al lavoro”.
L’uomo ora si trova in stato di fermo all’ospedale di San Donato, dove è stato trasferito dopo un primo ricovero al San Paolo: i carabinieri hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione in cui viveva da solo. Il pm Luca Poniz e il capo del pool dell’antiterrorismo, Alberto Nobili, che indagano sul caso stanno cercando di capire come abbia fatto l’uomo, con precedenti per violenza sessuale e guida in stato di ebbrezza, a svolgere l’attività di autista di bus. I carabinieri intanto hanno sentito la sua ex moglie.