Pietro Carlo Artisi, 48 anni, ha confessato. Una lite iniziata al ristorante (forse per una scenata di gelosia) e proseguita nell'abitazione
E’ stato il compagno ad uccidere Roberta Priore, 53 anni, trovata morta ieri nella sua abitazione di via Piranesi, in Zona Porta Vittoria, nella zona Est di Milano. Pietro Carlo Artisi, 48 anni, ha confessato nell’interrogatorio con la polizia e la pm Grazia Colacicco. Una deposizione faticosissima, non integra: “Era sconvolto, davvero molto provato” lo descrive il capo della squadra mobile Lorenzo Bucossi. Il femminicidio si è consumato lunedì sera al culmine di una lite, per una presunta gelosia nei confronti di lei, cominciata in un ristorante in zona Ortica. Dal locale i due se ne sono andati ognuno per conto suo. A casa è ripresa la discussione. Artisi racconta che entrambi hanno assunto cocaina e la Priore gli ha lanciato degli oggetti. Una scena “scomposta”, aggiunge Bucossi. “A suo dire l’ha soffocata col cuscino per impedirle di urlare”.
Artisi era stato fermato in stato confusionale dagli agenti delle volanti sulle scale del palazzo, mentre stava rientrando a casa. Qui, come racconta la cronaca dell’edizione milanese del Corriere della Sera, era tutto sottosopra, con tracce di sangue, una stanza mezza annerita dal fumo, odore di gas. Sul corpo della Priore, infatti, sono state trovate leggere bruciature sul petto dovute a pezzi di carta data alle fiamme da Artisi in un tentativo disgraziato di sbarazzarsi del corpo. Nel primo pomeriggio di martedì ha anche staccato i tubi del gas con l’intenzione di uccidersi ma poi è uscito di casa.
Tutto è stato scoperto dopo l’allarme di martedì pomeriggio partito dalla figlia della Priore: non aveva notizie della madre da giorni e non riceveva risposta suonando al campanello. Quando i vigili del fuoco hanno sfondato la porta si sono accorti di un principio d’incendio. Artisi è stato bloccato poco dopo, mentre rientrava in casa: ha pronunciato delle frasi un po’ sconnesse ed è stato subito fermato dalla polizia dopo che è stato riconosciuto da un poliziotto che era intervenuto nei giorni precedenti per la lite.
I due avevano infatti una relazione da circa 5 mesi e nell’ultimo periodo il rapporto si era deteriorato: la coppia discuteva di frequente come testimoniano i due interventi delle forze dell’ordine per sedare altre liti. La notte dell’11 marzo per esempio un vicino spaventato aveva chiamato per le urla della Priore, ma all’arrivo degli agenti erano apparsi entrambi calmi e lei si era rifiutata di denunciare. Il 14 è stato Artisi, che al momento risulta disoccupato, a telefonare al 112 raccontando di uno scontro che lo aveva convinto a lasciare l’appartamento dove si era di recente trasferito. Nessuno degli amici di Roberta sapeva che lei avesse un uomo.