Premier, vicepremier e ministro dei Trasporti avevano deciso di "autodenunciarsi" di fronte al tribunale per assumere la corresponsabilità delle decisioni del capo del Viminale Matteo Salvini, che nell'agosto 2018 aveva ritardato di 5 giorni lo sbarco di 177 migranti dalla nave
Il Tribunale dei ministri di Catania, a quanto si apprende, ha disposto l’archiviazione degli atti relativi ad ipotesi di responsabilità penali in merito al caso Diciotti nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del vice Luigi Di Maio e del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli. Il Collegio per i reati ministeriali ha quindi accolto la richiesta di archiviazione arrivata alla fine di febbraio dalla Procura di Catania.
Come noto, ieri il Senato ha respinto la richiesta dello stesso tribunale a processare il ministro degli Interni Matteo Salvini che i giudici accusavano di sequestro di persona nei confronti dei 137 migranti salvati nel Mediterraneo che erano stati lasciati per diversi giorni a bordo della nave della Marina militare, al largo del porto di Catania. Conte, Di Maio e Toninelli avevano deciso dunque di “autodenunciarsi” di fronte al tribunale per assumere la corresponsabilità delle decisioni di Salvini.
Il provvedimento di archiviazione, depositato nei giorni scorsi e notificato ai tre indagati, che accoglie la richiesta del procuratore Carmelo Zuccaro, è definitivo perché non è impugnabile. Il collegio è lo stesso che aveva chiesto l’autorizzazione a procedere per il ministro dell’Interno. Sul ritardo di 5 giorni nello sbarco di 177 migranti dalla nave Diciotti nell’agosto 2018 a Catania il procuratore Zuccaro aveva chiesto l’archiviazione dell’inchiesta su Salvini per sequestro di persona aggravato ritenendo che il ministro fosse “giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale”. Tesi non condivisa dal Tribunale per i ministri ritenendo invece che avesse “abusato dei suoi poteri” tenendo i migranti sulla Diciotti per motivi “meramente politici“.