3. Shade the Changing Man, di Peter Milligan e Chris Bachalo
Negli anni 90 il britannico Pete Milligan rielaborò per la Vertigo un personaggio surrealista creato per la DC da Steve Ditko (lo stesso che insieme a Stan Lee ha dato vita a Spider-Man e al Doctor Strange). A differenza della follia di Madman, molto più onirica e cartonata, quella di Shade l’Uomo Cangiante è una follia calata in un’America verosimile, uno spettrogramma psichedelico di tutte le controversie della realtà conosciuta.
Shade è un poeta malinconico privo di un corpo proprio, in fuga dal proprio pianeta natale (Meta) per impedire che uno tsunami di irrealtà lo consumi. Questi si reincarna sulla Terra inizialmente nell’involucro fisico di un condannato alla sedia elettrica, fuggendo dal braccio della morte insieme a Kathy, la ragazza a cui il precedente proprietario del corpo aveva massacrato la famiglia. Quindi intraprende una lunga serie di avventure attraverso gli Stati Uniti sia urbani che rurali, in cui la follia della società americana gli si rivela non solo in sintomi ma in forme di delirio tangibile e spesso aggressivo. In ogni episodio si affrontano temi controversi della storia americana e non solo, dall’assassinio di Jfk alle tensioni etniche, dalle questioni di genere all’abuso delle armi da fuoco e si analizza l’influenza psicotica che certe tendenze hanno sull’intera civiltà occidentale. Un altro aspetto interessante sta nel fatto che Shade cambia spesso forma fisica, a volte dopo una morte corporea traumatica: lo vediamo nella versione classica trasandata e malinconica ma anche, tra gli altri, in un corpo femminile. Una sorta di True detective psichedelico e on the road.