Mafie

Mafia, a Padova migliaia in strada per il corteo di Libera. Don Ciotti: “Alzare voce mentre tanti scelgono prudente silenzio”

La manifestazione per la 24esima Giornata dell’impegno e della memoria si conclude in Prato della Valle: dopo la lettura dei nomi delle 1.111 vittime di mafia, l'intervento del presidente di Libera: "Ci vogliono meno leggi e più legge nel nostro paese. Ci vuole una risposta di cittadini responsabili". Il sindaco Giordani: "Basta ipocrisia, clan ci sono anche a Nord Est". Forte partecipazione dei giovani, dalle università alle scuole

Migliaia di manifestanti provenienti da tutta Italia, e tra questi moltissimi giovani, sfilano per le strade del centro di Padova con bandiere e striscioni prendendo parte al corteo organizzato a Padova da “Libera” e da “Avviso Pubblico” contro la mafia. In testa i familiari delle vittime, con le loro foto in mano, don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera. Dietro di loro il prefetto Renato Franceschelli, il sindaco Sergio Giordani, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. Tra i partecipanti, anche l’ex presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi e Maurizio Landini, segretario della Cgil. Il corteo è arrivato in Prato della Valle, dove sono stati letti i nomi delle 1.111 vittime di mafia e poi è intervenuto don Ciotti: “Dobbiamo alzare la voce mentre tanti scelgono un prudente silenzio“, ha detto alla piazza. Prima aveva parlato il primo cittadino Giordani: “Basta ipocrisia, la mafia c’è anche a Nord Est“. Secondo le forze dell’ordine i manifestanti sono circa 30mila, per gli organizzatori 50mila. “Un paese, circa un milione di persone, che in questi giorni in Italia e in Europa, Africa e America Latina si sono mobilitati in oltre mila luoghi, parrocchie, associazioni, scuole, università, nelle carceri, negli uffici pubblici, nelle stazioni, nel ricordo delle vittime innocenti delle mafie per la 24esima Giornata dell’impegno e della memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, ricorda Libera.

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di Simone Bauducco

“C’è gente che ha deciso di metterci la faccia e far capire da che parte sta. In questo momento nel nostro paese dobbiamo alzare la voce mentre tanti scelgono un prudente silenzio”, ha detto il presidente di Libera Don Luigi Ciotti nel suo intervento conclusivo alla manifestazione dal titolo ‘Passaggio a Nord Est. Orizzonti di giustizia sociale‘. “Le mafie sono presenti in tutto il territorio nazionale, si sono rese più flessibili e reticolate, sono loro che fanno rete e crescono nelle alleanze. Soprattutto sono diventate imprenditori e imprenditrici e non possiamo dimenticare questa area grigia di commistione tra legale e illegale”, ha ammonito. E ancora: “La mafia è un avversario difficile da scoprire, ma dobbiamo essere riconoscenti al lavoro di magistratura e forze di polizia. Non dobbiamo lasciarli soli e la politica deve dare strumenti: ci vogliono meno leggi e più legge nel nostro paese. Ci vogliono leggi più forti e categoriche. Ci vuole una risposta di cittadini responsabili che si assumano la loro pare di responsabilità. La democrazia chiede a ciascuno di noi di fare la sua parte”, ha sottolineato Ciotti. “Il nostro pensiero oggi va innanzitutto ai ragazzi di San Donato Milanese, va a padre Dell’Oglio, di cui non sappiamo più nulla, il pensiero va a questa splendida ragazza di 23 anni, Silvia Romano, cooperante in Africa. Non possiamo dimenticare la nostra gente. Abbiamo bisogno di notizie, abbiamo bisogno di verità“, ha aggiunto il presindente di Libera.

Il sindaco – “Oggi siamo nella nostra Padova per dire che l’impegno parte dalla consapevolezza. Vanno rotti muri di ipocrisia e la prima consapevolezza che soprattutto come amministratori dobbiamo urlare è che le mafie ci sono anche a Nord Est“, afferma il primo cittadino Giordani nel corso della manifestazione dal titolo ‘Passaggio a Nord Est. Orizzonti di giustizia sociale‘. “E’ proprio da una magnifica giornata come questa – aggiunge Giordani – che può partire una lotta ancora più dura a ogni forma di illegalità. Una battaglia che vive di memoria, di impegno e di una rilanciata vigilanza del pubblico, dopo i successi recenti delle forze dell’ordine verso il fenomeno mafioso”.

Gli studenti e i giovani in corteo
“Una piazza popolata principalmente di studenti” commenta Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Veneto. “In un territorio come quello del Nord Est non è scontato che i giovani siano consapevoli dell’importanza della lotta alle mafie, spesso non si è consapevoli neanche della loro presenza delle nostre regioni. Oggi abbiamo dimostrato che gli studenti credono nella legalità e nella possibilità di cambiare le cose”. Don Luigi Ciotti riferendosi ai bambini presenti al corteo ha dichiarato: “Sono il nostro futuro“.

Il percorso ha attraversato tutta la città, permettendo anche a tutte le scuole di Padova di partecipare. Al riguardo Marco Nimis, coordinatore della Rete degli Studenti Medi di Padova sottolinea: “Il problema non sono i migranti, sono i mafiosi: ecco perché è un vero orgoglio vedere una così elevata partecipazione da parte dei miei coetanei. Nei giorni precedenti alla manifestazione in tanti si sono spesi per creare questo momento e ancora di più sono stati quelli che hanno raccontato ai loro compagni il senso di questa giornata, creando assemblee e conferenze sul tema nei loro istituti”.

“Questa giornata è stata sicuramente un successo“, dichiara Pietro Notarnicola, coordinatore dell’Unione degli Universitari “ma il 21 marzo sarà solo un giorno di partenza, non si fermerà tutto qui, la lotta contro le mafie non si esaurisce certo in un corteo, è soltanto un modo per ricordarci quanto il nostro impegno debba essere quotidiano. Continueremo sempre a sensibilizzare la cittadinanza sul tema e a batterci per porre una fine a questo fenomeno”.