Quarantadue stanze di motel, dieci diverse città, almeno 800 coppie più o meno focose, più di 4mila utenti registrati e potenziali spettatori, 50 dollari il prezzo di quello che si potrebbe chiamare l’abbonamento. Sono queste le cifre dell’ultimo scandalo a luci rosse che le tecnologie e Internet hanno regalato alla cronaca di questi giorni. È successo in Corea del Sud e, nonostante la vicenda salti fuori adesso, i fatti risalgono all’incirca a un anno fa. Nell’era dei predatori sessuali non ci si finisce di stupire e questa storia rende “normali” anche le narrazioni e le emeroteche che vedono persino personaggi politici in atteggiamenti “confidenziali” o in disinibite performance non proprio artistiche.
Nella fattispecie sudcoreana ci si trova dinanzi a una vera e propria organizzazione con squadre di installatori professionali (cui è toccato il delicato compito di piazzare le “spy-cam” nelle camere d’albergo), di specialisti elle telecomunicazioni (incaricati di garantire una soddisfacente connettività telematica), di agguerriti webmaster (in grado di gestire una piattaforma sempre efficiente e rispettosa delle aspettative degli utenti), di ottimi “amministrativi” (capaci di ottimizzare gli aspetti contabili e soprattutto i profitti), di esperti di marketing (abili nello scovare un “prodotto” commercialmente competitivo e di grande richiamo), di sociologi e scenografi (che congiuntamente hanno indirizzato la scelta delle location, individuando la fascia di strutture ricettive a più turbolenta frequentazione erotica come i motel). Non è dato sapere se la gang protagonista di questa bizzarra e incresciosa vicissitudine era davvero così articolata, ma senza dubbio le competenze necessarie a ottenere il risultato c’erano davvero tutte.
Le minuscole telecamere ad alta definizione erano state montate nella cornice dello schermo dei televisori opportunamente “farciti”, all’interno delle prese di corrente, nella struttura portante degli asciugacapelli e così a seguire. È facile riconoscere che il posizionamento dello strumento di ripresa doveva avere un orientamento favorevole per la realizzazione dei video e, elemento non trascurabile, doveva disporre di una sorgente di energia elettrica che ne assicurasse il funzionamento senza richiedere la fastidiosa e magari impossibile sostituzione di eventuali batterie. Il collegamento wi-fi riservato agli ospiti era una ulteriore semplificazione per chi doveva anche superare le difficoltà di connessione.
Le sequenze finivano sul server web dell’organizzazione che erogava un duplice servizio, mettendo a disposizione sia una versione “live” sia una sorta di ampia libreria di filmati “on demand”. In termini pratici le coppie che capitavano in una di queste stanze potevano finire in streaming (con “il bello della diretta” che lascia nel pubblico lo stuzzicante dubbio su cosa mai potrà succedere), oppure essere registrati per una differita riservata agli abbonati che non potevano (vuoi per lavoro o per altri impegni) seguire l’evento contestualmente al suo manifestarsi.
Il fenomeno è particolarmente diffuse in Corea del Sud e il trend è in evidente crescita. Lo testimoniano le statistiche da cui si evince che dai 1100 casi di questo genere nel 2010 si è passati agli oltre 6500 del 2017. I set “preferiti” – strutture alberghiere a parte – sono le toilette degli esercizi pubblici e delle scuole o i camerini di prova dei negozi di abbigliamento. Le sanzioni per chi si macchia di questi reati vanno dalle sanzioni pecuniarie, che si aggirano sull’equivalente di diecimila euro, alle pene detentive che possono arrivare a sette anni di carcere. Mentre le Autorità studiano forme di censura che possano limitare la diffusione di filmati e fotografie di questo genere, è esploso il business degli apparati rilevatori di telecamere nascoste. Le vendite di spy-detector avrebbero, infatti, avuto un picco di crescita del 333%.
Le catene alberghiere che vogliono attirare la clientela – oltre all’ormai consuetudinaria offerta di camere “no-smoking” – potranno proporre stanze “no-spy”. Gli eventuali ospiti esibizionisti, invece, dovranno rappresentare – già in fase di prenotazione o alla reception al momento dell’arrivo – il gradimento di una stanza che affacci su Internet o una camera “vista pubblico”. In realtà c’è poco da ridere. La Polizia sudcoreana ha recentemente comunicato che tra i 140.880 crimini sessuali avvenuti negli ultimi cinque anni, 26.654 riguardano proprio riprese video effettuate all’insaputa delle vittime. E il problema non è certo locale, ma speculare nel resto del pianeta.
@Umberto_Rapetto
Umberto Rapetto
Giornalista, scrittore e docente universitario
Tecnologia - 22 Marzo 2019
Corea del Sud, vi spiego come alcuni alberghi spiavano i clienti. Così i loro filmati hot finivano in rete
Quarantadue stanze di motel, dieci diverse città, almeno 800 coppie più o meno focose, più di 4mila utenti registrati e potenziali spettatori, 50 dollari il prezzo di quello che si potrebbe chiamare l’abbonamento. Sono queste le cifre dell’ultimo scandalo a luci rosse che le tecnologie e Internet hanno regalato alla cronaca di questi giorni. È successo in Corea del Sud e, nonostante la vicenda salti fuori adesso, i fatti risalgono all’incirca a un anno fa. Nell’era dei predatori sessuali non ci si finisce di stupire e questa storia rende “normali” anche le narrazioni e le emeroteche che vedono persino personaggi politici in atteggiamenti “confidenziali” o in disinibite performance non proprio artistiche.
Nella fattispecie sudcoreana ci si trova dinanzi a una vera e propria organizzazione con squadre di installatori professionali (cui è toccato il delicato compito di piazzare le “spy-cam” nelle camere d’albergo), di specialisti elle telecomunicazioni (incaricati di garantire una soddisfacente connettività telematica), di agguerriti webmaster (in grado di gestire una piattaforma sempre efficiente e rispettosa delle aspettative degli utenti), di ottimi “amministrativi” (capaci di ottimizzare gli aspetti contabili e soprattutto i profitti), di esperti di marketing (abili nello scovare un “prodotto” commercialmente competitivo e di grande richiamo), di sociologi e scenografi (che congiuntamente hanno indirizzato la scelta delle location, individuando la fascia di strutture ricettive a più turbolenta frequentazione erotica come i motel). Non è dato sapere se la gang protagonista di questa bizzarra e incresciosa vicissitudine era davvero così articolata, ma senza dubbio le competenze necessarie a ottenere il risultato c’erano davvero tutte.
Le minuscole telecamere ad alta definizione erano state montate nella cornice dello schermo dei televisori opportunamente “farciti”, all’interno delle prese di corrente, nella struttura portante degli asciugacapelli e così a seguire. È facile riconoscere che il posizionamento dello strumento di ripresa doveva avere un orientamento favorevole per la realizzazione dei video e, elemento non trascurabile, doveva disporre di una sorgente di energia elettrica che ne assicurasse il funzionamento senza richiedere la fastidiosa e magari impossibile sostituzione di eventuali batterie. Il collegamento wi-fi riservato agli ospiti era una ulteriore semplificazione per chi doveva anche superare le difficoltà di connessione.
Le sequenze finivano sul server web dell’organizzazione che erogava un duplice servizio, mettendo a disposizione sia una versione “live” sia una sorta di ampia libreria di filmati “on demand”. In termini pratici le coppie che capitavano in una di queste stanze potevano finire in streaming (con “il bello della diretta” che lascia nel pubblico lo stuzzicante dubbio su cosa mai potrà succedere), oppure essere registrati per una differita riservata agli abbonati che non potevano (vuoi per lavoro o per altri impegni) seguire l’evento contestualmente al suo manifestarsi.
Il fenomeno è particolarmente diffuse in Corea del Sud e il trend è in evidente crescita. Lo testimoniano le statistiche da cui si evince che dai 1100 casi di questo genere nel 2010 si è passati agli oltre 6500 del 2017. I set “preferiti” – strutture alberghiere a parte – sono le toilette degli esercizi pubblici e delle scuole o i camerini di prova dei negozi di abbigliamento. Le sanzioni per chi si macchia di questi reati vanno dalle sanzioni pecuniarie, che si aggirano sull’equivalente di diecimila euro, alle pene detentive che possono arrivare a sette anni di carcere. Mentre le Autorità studiano forme di censura che possano limitare la diffusione di filmati e fotografie di questo genere, è esploso il business degli apparati rilevatori di telecamere nascoste. Le vendite di spy-detector avrebbero, infatti, avuto un picco di crescita del 333%.
Le catene alberghiere che vogliono attirare la clientela – oltre all’ormai consuetudinaria offerta di camere “no-smoking” – potranno proporre stanze “no-spy”. Gli eventuali ospiti esibizionisti, invece, dovranno rappresentare – già in fase di prenotazione o alla reception al momento dell’arrivo – il gradimento di una stanza che affacci su Internet o una camera “vista pubblico”. In realtà c’è poco da ridere. La Polizia sudcoreana ha recentemente comunicato che tra i 140.880 crimini sessuali avvenuti negli ultimi cinque anni, 26.654 riguardano proprio riprese video effettuate all’insaputa delle vittime. E il problema non è certo locale, ma speculare nel resto del pianeta.
@Umberto_Rapetto
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Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.