L'Osservatorio per le Smart Road del dicastero ha concesso il primo permesso alla sperimentazione di auto senza conducente. La speranza è che “questo sia di impulso alla presentazione a breve di nuove domande”
Parere unanime favorevole per l’avvio dei primi test a guida autonoma sulle strade pubbliche italiane. A dare il via libera questa volta è l’Osservatorio sulle Smart Road del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, dopo che lo stesso Mit, lo scorso ottobre, aveva fatto sapere di essere pronto a valutare le richieste di sperimentazione da parte delle case automobilistiche o dei centri di ricerca.
“Il parere odierno costituisce un fondamentale tassello del percorso di autorizzazione alla guida autonoma su strada avviando, ufficialmente, in Italia la sperimentazione”, si legge nella nota stampa diffusa dal dicastero di Danilo Toninelli, che però non specifica da chi sia stata presentata la richiesta di avvio dei test.
“L’auspicio è, ora, che la prima approvazione sia di impulso alla presentazione a breve di nuove domande di sperimentazione, che verranno attentamente analizzate dall’Osservatorio e dalla DG Motorizzazione”. L’Osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road è stato istituito nel giugno dello scorso anno, con il compito di garantire sia il coordinamento nazionale tra le diverse iniziative locali (e quindi anche la sperimentazione su strada di veicoli a guida autonoma), sia la promozione di studi in tal senso.
L’autorizzazione concessa dal Mit, oltre a rappresentare un primo step per allineare l’Italia a paesi come Cina e Stati Uniti già da tempo, ormai, aperti a sperimentazioni in tal senso, è un passo importante anche in considerazione di un mercato, quello dei veicoli senza pilota, che punta a crescere esponenzialmente di anno in anno: stando alle ricerche presentate qualche settimana fa al Parlamento Europeo, entro il 2025 il mercato della guida autonoma dovrebbe raggiungere profitti pari a 620 miliardi di euro per il settore automobilistico e 180 miliardi per quello tecnologico.
Ma introiti a parte, a fare la differenza sarà anche e soprattutto un nuovo livello di sicurezza che queste auto potranno garantire, considerando che, secondo le ultime statistiche, il 95% degli incidenti mortali è causato da errori umani. In Europa sono attualmente in commercio veicoli autonomi di livello 1 e 2, ciò significa che non si sta parlando di auto completamente autonome, ma soltanto equipaggiate con tecnologie di guida assistita, per cui la presenza del guidatore è ancora indispensabile. Tra il 2020 e il 2030, però, dovrebbero fare il loro ingresso sul mercato vetture “futuristiche”, ovvero di livello 3 e 4.