“Io non c’entro nulla con l’omicidio di Nicoletta Indelicato. Anch’io sono stata vittima di Carmelo Bonetta“. Questa è la dichiarazione resa davanti al giudice delle indagini preliminari da Margareta Buffa, la 29enne di origine romena sottoposta a fermo dai carabinieri all’alba di mercoledì insieme a Carmelo Bonetta. Buffa, quindi, scarica tutte le responsabilità del delitto su Bonetta. I due sono accusati di omicidio e di soppressione di cadavere.
Il 34enne originario di Termini Imerese ha già confessato il delitto nel primo interrogatorio e ha condotto i carabinieri nel vigneto dove aveva abbandonato il cadavere della ragazza, dopo averlo bruciato. Il vigneto si trova in contrada Sant’Onofrio, a circa sette chilometri nell’entroterra del centro di Marsala. Davanti al gip, presenti il procuratore Vincenzo Pantaleo e il sostituto Anna Cecilia Maria Sessa, nonché gli avvocati difensori Natale Pietrafitta e Marcella Buttitta, Buffa ha, inoltre, affermato di non essere la fidanzata di Bonetta.
Buffa, quindi, scarica tutte le responsabilità del delitto su Bonetta. Interrogatorio nel corso del quale, la notte tra martedì e mercoledì, Bonetta ha detto dove era il cadavere. E cioè in un vigneto di contrada Sant’Onofrio, a circa sette chilometri nell’entroterra del centro di Marsala. Davanti al gip, presenti il procuratore Vincenzo Pantaleo e il sostituto Anna Cecilia Maria Sessa, nonché gli avvocati difensori Natale Pietrafitta e Marcella Buttitta, Buffa ha, inoltre, affermato di non essere la fidanzata di Bonetta.
Dopo essersi avvalsa della facoltà di non rispondere nel primo interrogatorio davanti a pm e carabinieri, Buffa, davanti al gip, ha parlato per oltre due ore, ricostruendo i fatti accaduti la notte tra sabato e domenica scorsi, quando intorno all’una fu uccisa Nicoletta. La ricostruzione dei movimenti (prima in un bar del centro di Marsala e poi in auto verso contrada Sant’Onofrio) fatta dalla Buffa coincide, a grandi linee, con quella del Bonetta, ma diverge su particolari fondamentali. Margareta, infatti, ha dichiarato che Bonetta gli aveva detto che si sarebbe nascosto nel bagagliaio della sua auto, una Lancia Y, soltanto per “fare uno scherzo“, ma poi è uscito e ha accoltellato e dato fuoco a Nicoletta, mentre lei era sotto choc per quello che stava accadendo. E quindi non era svenuta, come aveva detto in una prima fase agli inquirenti, prima di chiudersi nel silenzio.