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- 21:34 - Aborto: Gasparri lancia reddito maternità, è polemica con Pd
Roma, 28 giu. (Adnkronos) - Un disegno di legge per l''Istituzione del reddito di maternità’, che costituisce un beneficio economico concesso su richiesta alle donne cittadine italiane residenti, che si rivolgono ad un consultorio pubblico, o una struttura sanitaria abilitata dalla Regione o ad un medico di fiducia. Con l'obiettivo di mobilitare risorse e individuare soluzioni di sostegno alle donne per affrontare il disagio economico e sociale che alimenta la crisi demografica in Italia. A firmare la proposta il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, che la presenterà in una conerenza stampa in programma mercoledì prossimo, 3 luglio, alle 13.
Immediata la reazione del Pd. Di "pura propaganda fatta sulla pelle delle donne, oltre tutto da parte di chi ha abolito il reddito di cittadinanza" parla la senatrice Dem Cecilia D'Elia, mentre per la collega di partito Valeria Valente “il senatore Gasparri provoca sapendo di farlo, questa volta proponendo un ddl per l’inserimento di un reddito di maternità di 1000 euro al mese fino ai 5 anni del figlio/a alla donna con problemi economici che decide di non abortire".
“Non so se è la solita provocazione a cui ci ha abituato Gasparri ma certo la sua proposta ha dell’aberrante: chi ha cancellato il Reddito di cittadinanza ora parla di reddito di maternità promettendo denaro a chi non abortisce. Mi sembra una invadenza perversa nella vita delle donne", reagisce il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Francesco Boccia.
"La serenità per mettere al mondo un figlio si raggiunge con la consapevolezza di poter contare su misure di contrasto al lavoro precario, all'emergenza abitativa, con l’aiuto per rientrare nel lavoro dopo la gravidanza. Quello che propone Gasparri -prosegue il presidente dei senatori Dem- è un ricatto economico sulla pelle delle donne. L’aborto non è mai una scelta facile ma è un diritto. E le donne che decidono di abortire non possono essere trattate come delle persone inconsapevoli che hanno bisogno di essere convinte con dei contributi economici. Siamo davanti ad un insulto alle donne. Quando ci troviamo di fronte ad aborti siamo di fronte, probabilmente, a gravidanze indesiderate e la scelta delle donne va rispettata, non indotta economicamente. Forse Gasparri -conclude Boccia- non ha letto l’intervista di Marina Berlusconi ma con questa proposta sta trasformando Fi in un partito confessionale”.
"Boccia -replica Gasparri- non ha letto nulla nella vita. Parla con toni sprezzanti e da autentico ignorante portatore di odio e offese. Io non abolisco nessuna norma della 194 e non impedisco con questa mia proposta a nessuna donna di abortire. Dico semplicemente, a differenza dell’insultatore Boccia che non legge le leggi, che per attuare la 194 e il soccorso alle donne di cui si parla in quella norma non bastano i discorsi, ma anche fatti concreti. Offrire la possibilità di un reddito di maternità, che si può rifiutare e proseguire nella propria scelta di abortire, è un’opportunità.
"Boccia -conclude l'esponente azzurro- parla da arrogante, con toni nazisti nemico della vita. Mi dispiace che dopo tanti anni di politica sia così fazioso e così impreparato, ma per questo è rimasto sempre su posizioni sbagliate”.
- 20:42 - Infortuni: Fratoianni, 'da destra linciaggio mediatico a Bombardieri'
Roma, 28 giu. (Adnkronos) - "Oggi abbiamo assistito contro il segretario della Uil Bombardieri ad un continuo ed ossessivo linciaggio mediatico da parte della destra solo perché ha voluto ancora una volta ricordare le responsabilità di parte della politica nel non impedire la strage quotidiana sui posti di lavoro. Se la destra al governo dedicasse invece la medesima foga nell’impegno contro gli infortuni sul lavoro saremmo sulla buona strada. E invece no, continuano con l’indecente balletto delle parole di circostanza". Lo afferma Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra
- 20:40 - Avs: Speranzon (Fdi), 'Sinistra italiana morosa per sede a Roma'
Roma, 28 giu. (Adnkronos) - “Dio li fa e poi li accoppia. Se Sinistra italiana ha fortemente sponsorizzato la candidatura della Salis non è davvero un caso. Anche la sede di Si a Roma risulta infatti morosa per oltre 73mila euro. È davvero uno scandalo e ovviamente a Fratoianni e alla Salis non importa un fico secco di essere abusivi visto che dell’occupazione a sbafo fanno una loro battaglia". Lo afferma Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario di fratelli d'Italia al Senato.
"Però sappiano, la Salis e Fratoianni, che occupare abusivamente rimane un reato e quindi ci aspettiamo -conclude l'esponente di Fdi- che chi di dovere dia corso a quanto prevede la legge e che i debiti maturati vengano subito cancellati perché è una vergogna per i cittadini onesti che sono in difficoltà dal punto di vista abitativo”.
- 20:39 - Fanpage: Donzelli, 'trattamento riservato a Gioventù nazionale non ha precedenti'
Roma, 28 giu. (Adnkronos) - “Fanpage mente quando dice di avere utilizzato lo stesso metodo adottato con Gioventù nazionale anche con altre formazioni politiche e, soprattutto, con il Partito democratico. Questa è una bugia". Lo afferma Giovanni Donzelli, responsabile Organizzazione di Fratelli d'Italia.
"Non ci risulta -aggiunge- che ad altre formazioni politiche precedentemente toccate dalle loro inchieste sia stato riservato lo stesso trattamento. Nessun altro è stato spiato con simili modalità per mesi e mesi da un soggetto che si è nascosto dietro false generalità e che ha conquistato con l’inganno la fiducia di minorenni e ventenni. La stragrande maggioranza dei giovani spiati non ha alcun ruolo: non sono quindi soggetti di pubblico interesse. Sono stati lo stesso osservati e ripresi riprendendoli a loro insaputa, anche al di fuori dell'attività politica, per poi darli in pasto alla gogna dei media e all'odio dei social. Quello che è accaduto con Gioventù nazionale è una cosa che non ha precedenti”.
- 20:35 - Meteo: in Lombardia sole fino a domani pomeriggio, poi torna la pioggia
Milano, 28 giu. (Adnkronos) - - Un promontorio anticiclonico, in espansione sul Mediterraneo Occidentale, favorisce sulla Lombardia condizioni di tempo stabile e temperature in aumento sino sabato pomeriggio.
Il bollettino meteo di Arpa regionale indica, dal pomeriggio di domani, un cedimento del promontorio, per il transito di una perturbazione dalla Francia, con possibilità di precipitazioni intense in serata.
Da domenica condizioni spiccatamente variabili almeno sino a metà settimana, con ripetuti eventi precipitativi, a tratti intensi specie sui rilievi e temperature in calo sotto le medie del periodo.
- 20:34 - Ue: Barelli, 'tutto procede come doveva andare, Italia avrà commissario prestigioso'
Roma, 28 giu. (Adnkronos) - "In Europa hanno votato più di 350 milioni di cittadini europei che hanno segnato la vittoria del Partito popolare europeo -di cui fa parte Forza Italia- mentre il secondo partito è il socialdemocratico e solo terzi sono i Conservatori. La maggioranza politica italiana invece è fatta da tre partiti che hanno un una storia e un dna differente, ma che si sono alleati presentandosi con un programma comune alle elezioni che hanno vinto. Ma in Europa è un’altra cosa”. Così interviene a Tagadà in onda su La7 il presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Barelli.
“I cittadini europei -ricorda- si sono pronunciati e come accade in democrazia i partiti che hanno vinto le elezioni si uniscono e decidono. Ad oggi sono stati indicati il presidente della Commissione europea, il presidente del Consiglio europeo e il Rappresentante della politica estera dell’Unione, tre funzioni che l’Italia non aveva. Quindi sostenere che siamo in un angolo è una affermazione inesatta. L’Italia avrà un commissario prestigioso perché l’Europa non esiste senza l’Italia, per quello che rappresenta sia sul piano economico che politico. Quindi sta andando tutto come doveva andare”.
- 20:21 - Ue: Fdi difende linea Meloni, 'schiena dritta, no contraccolpi su ruolo Italia'/Adnkronos
Bruxelles, 28 giu. (Adnkronos) - "E' il suo schema di gioco preferito, quello che le riesce meglio. Come col governo Draghi ma anche col Conte uno: nessun sostegno, ma con la schiena dritta sull'Ucraina" con l'ex numero 1 della Bce, "e pronti a sostenere i decreti sicurezza" dell'esecutivo M5S-Lega. A sentire chi è vicino alla premier Giorgia Meloni, lo strappo consumatosi ieri in Consiglio europeo - col no ad Antonio Costa e Kaja Kallas ma la mano tesa della presidente del Consiglio Ursula von der Leyen - non avrà contraccolpi sul ruolo dell'Italia nella prossima Commissione europea.
"Avremo quel che ci spetta", è la convinzione, nonostante Roma abbia giocato nella notte il ruolo del 'bastian contrario'. Certo, da qui al 18 luglio - data della Plenaria che, salvo sorprese, dovrebbe incoronare Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione, consegnandole il bis - ad attendere la presidente del Consiglio giorni complessi, di strategie e trattative sotto traccia. Con l'obiettivo fermo di portare a casa una vicepresidenza e un commissario con un portafoglio di peso. Raffaele Fitto? "Sì, è sempre in pista - spiegano le stesse fonti -. Ma è chiaro che un eventuale ruolo deve rispecchiare la partita che Raffaele sta giocando in casa da un anno e mezzo ormai". Ovvero Pnrr, coesione territoriale e nuovi strumenti finanziari in capo all'Unione.
"Così da oliare da Bruxelles - il ragionamento - il dialogo con Roma, che dovrebbe fare a meno di Raffaele su materie fondamentali". Perché non è un segreto che la premier si fidi ciecamente del ministro salentino, e le costi molto privarsi di un super fedelissimo con 4 deleghe all'attivo. Che, viene inoltre ribadito dai beninformati, non verrebbe mai sostituito dando vita a un rimpasto di governo: semmai Fitto dovesse fare la valigie per Bruxelles, le sue deleghe verranno ridistribuite, con un ruolo di peso per Palazzo Chigi e i suoi due sottosegretari, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari. E un sottosegretario agli Affari europei di nuova nomina da individuare anche più avanti.
Nella notte, al termine del Consiglio europeo che ha dato il via libera alle nomine, la premier ha provato a difendersi dalle critiche di chi le attribuiva la responsabilità di aver isolato l'Italia con la sua scelta di non avallare il 'pacchetto' dei top jobs: "Penso che il ruolo dell'Italia non sia quello di aspettare quello che fanno gli altri e accodarsi. Io sono sempre stata convinta che la leadership è quando qualcuno si accorge che tu esisti", le parole di Meloni. Non la pensano così le opposizioni e in particolare il leader del M5S Giuseppe Conte, secondo il quale Meloni ieri al Consiglio europeo "ha condannato l'Italia all'irrilevanza rispetto al nuovo governo europeo".
Dalla pattuglia parlamentare di Fdi al Parlamento europeo arrivano invece parole positive per il lavoro di Meloni. Per Carlo Fidanza, quello dell'isolamento è "un ritornello stanco": l'eurodeputato rivendica con orgoglio il fatto che Meloni sia stata l'unica leader dei 27 a non votare per nessuno dei 3 candidati, "con buona pace di chi diceva che si era fatta normalizzare". Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo dei Conservatori e riformisti europei, evidenzia "il segnale chiaro" inviato da Meloni all'Europa: "La Ue - spiega - non può continuare ad essere guidata dal circolo chiuso delle stesse forze politiche, ignorando il voto dei cittadini che ha spostato l'asse politico più a destra e facendo finta che nulla sia cambiato".
E tra le file dei Conservatori non manca chi lancia frecciate all'indirizzo del premier ungherese Viktor Orban, che ha votato contro il bis di von der Leyen dicendo sì a Costa e astenendosi invece su Kallas. Naufragata la trattativa per un eventuale ingresso del primo ministro sovranista nella famiglia politica europea di Meloni, quella di Ecr, ora il partito di Orban (Fidesz) potrebbe dar vita insieme ai polacchi del Pis - che attualmente fanno parte dei Conservatori - a una nuova formazione politica di stampo sovranista: "Orban - osserva una fonte - ha votato a favore dell'unico socialista della triade, che è Costa. Quindi che gruppo intende fare, se vota il più socialista di tutti? Strano come voto, da parte di uno che vorrebbe formare un gruppo delle ultra-destre...". In Ecr viene dato un relativo peso alle minacce dei polacchi, che per bocca dell'ex primo ministro polacco Mateusz Morawiecki hanno paventato un possibile addio a Ecr: "Stanno trattando posizioni all'interno del gruppo".
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