Dopo Gerusalemme, il Golan. Donald Trump mette in discussione un altro caposaldo dei labili equilibri geopolitici in Medio Oriente. “Dopo 52 anni è il momento per gli Stati Uniti di riconoscere pienamente la sovranità di Israele sulle Alture del Golan, che hanno un’importanza strategica e di sicurezza per lo Stato di Israele e la stabilità della regione”, ha twittato il presidente degli Stati Uniti.
Il riconoscimento americano rischia di creare ulteriore tensione in Medio oriente come è avvenuto per lo spostamento dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme. Le Alture rappresentano il confine con la Siria in guerra, dove la crescente presenza militare dell’Iran è considerata una grave minaccia da Israele, che ha conquistato nel 1967 il controllo di due terzi delle Alture del Golan durante la guerra dei sei giorni, mentre l’altro terzo è rimasto alla Siria. Il territorio è stato annesso da Israele nel 1981 in un passo che non è stato riconosciuto internazionalmente.
After 52 years it is time for the United States to fully recognize Israel’s Sovereignty over the Golan Heights, which is of critical strategic and security importance to the State of Israel and Regional Stability!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 21 marzo 2019
Il riconoscimento non mancherà di pesare a favore di Benyamin Netanyahu in vista delle elezioni israeliane del 9 aprile. L’annuncio di Trump arriva a pochi giorni della visita che il premier israeliano farà la settimana prossima negli Stati Uniti in occasione dell’annuale convegno dell’Aipac, principale organizzazione degli ebrei americani. Al momento, invece, si trova in visita in Israele il segretario di Stato americano Mike Pompeo. La settimana scorsa molti avevano notato che nell’annuale rapporto sui diritti umani del dipartimento di Stato le Alture del Golan non erano più descritte come “territorio occupato” ma come territorio “controllato da Israele”.
Non è un caso che il premier israeliano esulti per la decisione: “Hai fatto la storia“, ha detto in una conversazione telefonica il premier israeliano – come riferisce il suo ufficio – al presidente americano. Netanyahu ha anche diffuso un tweet in cui afferma: “In un momento in cui l’Iran cerca di usare la Siria come piattaforma per distruggere Israele, il Presidente Trump coraggiosamente riconosce la sovranità israeliana sulle alture del Golan. Grazie Presidente Trump! @realDonaldTrump“. Netanyahu in un incontro con Pompeo a Gerusalemme ha poi definito la decisione di Trump “il miracolo di Purim” facendo riferimento alla festa che si celebra oggi in Israele e che ricorda la salvezza degli ebrei nell’antica Persia, oggi Iran, da parte della regina Esther. “Ho ringraziato per telefono il presidente Trump a nome del popolo di Israele – ha detto Netanyahu – Ha di nuovo fatto la storia. Prima ha riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele, poi ha lasciato il disastroso accordo nucleare con l’Iran ed ora ha preso forse la decisione più importante”.
La Siria “condanna con la massima fermezza le dichiarazioni irresponsabili (di Trump, ndr) riguardo il Golan siriano occupato”, ha dichiarato una fonte del ministero degli Esteri di Damasco, citata dall’agenzia di stampa ufficiale Sana. Le parole di Trump sul territorio che fu conquistato da Israele durante la guerra del 1967 “ribadiscono la cieca parzialità degli Stati Uniti nei confronti dell’entità occupante sionista e il loro sostegno illimitato al suo comportamento aggressivo”, ha aggiunto la fonte.
Critica anche la Russia, storica alleata di Damasco. Per quanto riguarda il futuro assetto della Siria, Mosca non accetta “mosse unilaterali” sul Golan, hanno detto fonti diplomatiche russe alla tv statale israeliana.
“Non permetteremo in nessun caso la legittimazione dell’occupazione del Golan”, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando alla riunione straordinaria dell’Organizzazione della cooperazione islamica a Istanbul. “La disgraziata dichiarazione di Trump sulle Alture del Golan porta la regione alle porte di una nuova crisi“, ha aggiunto Erdogan.